Parte seconda, che completa il precedente saggio uscito nel n.° 74 della medesima rivista, chiarisce anzitutto modalità di fabbricazione e contenuti della relazione istruttoria con cui il vescovo Longhin, amministratore apostolico e inquirente delegato dal Sant’Ufficio, demolì la decantata ‘santità’ di Lina Salvagnini e stroncò come ‘falso misticismo’ il caso prosperato a Padova all’ombra della basilica del Santo e sotto la partecipe protezione dell’ordinariato diocesano, istruttoria che mostra il peso decisivo assunto, nella lotta al misticismo, dal ricorso, sulla scorta del perito Agostino Gemelli, alla diagnosi di isteria, combinata con il complessivo screditamento della figura morale-spirituale dell’inquisita e degli altri soggetti implicati. In secondo luogo, documentando l’accanita vigilanza sul caso mantenuta dal Longhin dopo la cessazione del suo mandato e il ruolo assunto di influente informatore presso il vertice vaticano, getta luce sui meccanismi di funzionamento di un sistema poliziesco di controllo intraecclesiale attivo fra centro e periferia. Prospetta infine spunti più generali d’indagine sulle insorgenze mistiche e di santità carismatica riscontrabili nel cattolicesimo dei primi decenni del Novecento, nonché sul coevo risveglio d’interesse per la mistica attestato dalla nutrita produzione di teologia spirituale, con riferimento in particolare al trattato del gesuita Augustin Poulain e al dibattito apertosi in seno alla cultura teologica francese sulla scienza mistica.

Amministratore apostolico e inquisitore: il ruolo del vescovo A.G. Longhin nella causa di Lina Salvagnini (1923). Parte seconda

BILLANOVICH, LILIANA
2009

Abstract

Parte seconda, che completa il precedente saggio uscito nel n.° 74 della medesima rivista, chiarisce anzitutto modalità di fabbricazione e contenuti della relazione istruttoria con cui il vescovo Longhin, amministratore apostolico e inquirente delegato dal Sant’Ufficio, demolì la decantata ‘santità’ di Lina Salvagnini e stroncò come ‘falso misticismo’ il caso prosperato a Padova all’ombra della basilica del Santo e sotto la partecipe protezione dell’ordinariato diocesano, istruttoria che mostra il peso decisivo assunto, nella lotta al misticismo, dal ricorso, sulla scorta del perito Agostino Gemelli, alla diagnosi di isteria, combinata con il complessivo screditamento della figura morale-spirituale dell’inquisita e degli altri soggetti implicati. In secondo luogo, documentando l’accanita vigilanza sul caso mantenuta dal Longhin dopo la cessazione del suo mandato e il ruolo assunto di influente informatore presso il vertice vaticano, getta luce sui meccanismi di funzionamento di un sistema poliziesco di controllo intraecclesiale attivo fra centro e periferia. Prospetta infine spunti più generali d’indagine sulle insorgenze mistiche e di santità carismatica riscontrabili nel cattolicesimo dei primi decenni del Novecento, nonché sul coevo risveglio d’interesse per la mistica attestato dalla nutrita produzione di teologia spirituale, con riferimento in particolare al trattato del gesuita Augustin Poulain e al dibattito apertosi in seno alla cultura teologica francese sulla scienza mistica.
2009
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