Il nesso Venezia-Adriatico orientale per secoli ha rappresentato una specie di membrana, marittima e territoriale, dove s’incontravano un’Europa che possiamo intendere genericamente come occidentale e un’Europa più orientale, balcanica. L’Adriatico orientale è stato per secoli un luogo di attraversamento e una zona di confluenza, dove si sono saldati diversi e contrastanti modelli politici, istituzionali e sociali e dove ai confini politici e amministrativi si sono sommati altri confini, che potevano essere di tipo ambientale, come la differenza fra la costa e la montagna circostante (soprattutto in Dalmazia), fra le città e i contadi circostanti e il mondo delle isole; confini di tipo religioso, poiché vi trovava il proprio limite la chiesa cattolica, con le sedi vescovili estreme (come Antivari, per esempio), la chesa serba ortodossa (patriarcato di Pec, dal 1557), l'islam ottomano, con le moschee presenti in Dalmazia; confini di tipo linguistico con parlate romanze, venete/italiane, parlate slave meridionali e quelle albanesi; confini di tipo culturale nel senso più generico, come punto d'incontro di culture urbane, rurali, etniche, confessionali. La storia di questo litorale spesso è la storia della pluralità dei suoi confini, degli attriti e delle convivenze/tolleranze.
Venezia e l'Adriatico orientale: connotazioni di un rapporto (secoli XIV-XVIII)
IVETIC, EGIDIO
2009
Abstract
Il nesso Venezia-Adriatico orientale per secoli ha rappresentato una specie di membrana, marittima e territoriale, dove s’incontravano un’Europa che possiamo intendere genericamente come occidentale e un’Europa più orientale, balcanica. L’Adriatico orientale è stato per secoli un luogo di attraversamento e una zona di confluenza, dove si sono saldati diversi e contrastanti modelli politici, istituzionali e sociali e dove ai confini politici e amministrativi si sono sommati altri confini, che potevano essere di tipo ambientale, come la differenza fra la costa e la montagna circostante (soprattutto in Dalmazia), fra le città e i contadi circostanti e il mondo delle isole; confini di tipo religioso, poiché vi trovava il proprio limite la chiesa cattolica, con le sedi vescovili estreme (come Antivari, per esempio), la chesa serba ortodossa (patriarcato di Pec, dal 1557), l'islam ottomano, con le moschee presenti in Dalmazia; confini di tipo linguistico con parlate romanze, venete/italiane, parlate slave meridionali e quelle albanesi; confini di tipo culturale nel senso più generico, come punto d'incontro di culture urbane, rurali, etniche, confessionali. La storia di questo litorale spesso è la storia della pluralità dei suoi confini, degli attriti e delle convivenze/tolleranze.Pubblicazioni consigliate
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