Le indagini archeometriche, condotte su frammenti di vetro perfettamente incolori databili dalla fine del I sec. all’inizio del IV sec. d.C., provenienti da Nora (Cagliari), sono state finalizzate all’individuazione delle specifiche materie prime, delle peculiari tecnologie di produzione e, qualora possibile, dei centri di produzione. Per le analisi sono stati selezionati solo frammenti di vetro incolore per motivazioni principalmente legate alle peculiari tipologie archeologiche e tecnologie di produzione di questa classe di materiali, nonché al periodo di loro massima diffusione temporale. In tale contesto si inquadra perfettamente il vetro incolore proveniente da Nora in quanto sono state analizzate tipologie sia di vasellame suntuario che di uso comune ampiamente diffuse nell’area mediterranea durante il periodo oggetto di questo studio. Tutti i reperti analizzati sono stati prodotti a partire da sabbie particolarmente ricche in quarzo e povere in feldspati, calcite e minerali contenenti ferro, con aggiunta di antimonio come decolorante. Si può comunque evidenziare una differenza tra oggetti suntuari e di uso comune sia come composizione chimica che come fattura. In conclusione, i vetri di Nora possono essere considerati un’ulteriore evidenza di come, per la produzione di manufatti incolori, fosse esercitato una stretto controllo sulle materie prime e sui processi di decolorazione e di come l’antimonio fosse il decolorante maggiormente utilizzato dal I al III sec. d.C..

Il materiale vitreo: lo studio archeometrico

SILVESTRI, ALBERTA
2009

Abstract

Le indagini archeometriche, condotte su frammenti di vetro perfettamente incolori databili dalla fine del I sec. all’inizio del IV sec. d.C., provenienti da Nora (Cagliari), sono state finalizzate all’individuazione delle specifiche materie prime, delle peculiari tecnologie di produzione e, qualora possibile, dei centri di produzione. Per le analisi sono stati selezionati solo frammenti di vetro incolore per motivazioni principalmente legate alle peculiari tipologie archeologiche e tecnologie di produzione di questa classe di materiali, nonché al periodo di loro massima diffusione temporale. In tale contesto si inquadra perfettamente il vetro incolore proveniente da Nora in quanto sono state analizzate tipologie sia di vasellame suntuario che di uso comune ampiamente diffuse nell’area mediterranea durante il periodo oggetto di questo studio. Tutti i reperti analizzati sono stati prodotti a partire da sabbie particolarmente ricche in quarzo e povere in feldspati, calcite e minerali contenenti ferro, con aggiunta di antimonio come decolorante. Si può comunque evidenziare una differenza tra oggetti suntuari e di uso comune sia come composizione chimica che come fattura. In conclusione, i vetri di Nora possono essere considerati un’ulteriore evidenza di come, per la produzione di manufatti incolori, fosse esercitato una stretto controllo sulle materie prime e sui processi di decolorazione e di come l’antimonio fosse il decolorante maggiormente utilizzato dal I al III sec. d.C..
2009
Nora. Il foro romano. Storia di un'area urbana dall'età fenicia alla tarda antichità  (1997-2006). Volume II.2
9788890272127
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