La psicologia fenomenologica e le sue applicazioni cliniche

Nonostante la fenomenologia abbia influenzato nel secolo scorso ampi settori della cultura, non è mai stata pienamente accolta in psicologia. E ciò nonostante il fatto che Husserl, il suo fondatore, vedesse proprio nel campo psicologico il luogo privilegiato per l’applicazione della sua proposta scientifica. Il contributo affronta le ragioni storiche del rifiuto e le possibilità offerte dal metodo fenomenologico in ambito clinico, con particolare attenzione al tema essenziale dell’intersoggettività e dell’empatia, oltre i fraintendimenti e le semplificazioni cui è andato incontro. L’idea di fondo è che solo se ancorato alla potente riflessione che lo ha prodotto e a un continuo esercizio di rigore, tale metodo può garantire scientificità ed efficacia. Poiché la fenomenologia richiede, come dice Husserl “una completa trasformazione personale”, l’intervento si conclude con l’indicazione dei “requisiti” richiesti al clinico che si orienta verso questo stile di cura.