La cooperazione intercomunale rappresenta una strategia perseguita da molti comuni in Europa, in particolare nelle realtà municipali fortemente frammentate e scarsamente popolate, e risponde prevalentemente ad almeno due ordini di necessità: offrire servizi qualitativamente migliori ai cittadini mediante la creazione di economie di scala e promuovere sinergie organizzative mediante la condivisione di personale qualificato. Riprendendo i saggi racclti nel volume curato dall'autrice, il saggio conclusivo si focalizza sulle forme associative tra Comuni, oggetto della ricerca, che possono essere definite come esempi di reti inter-comunali. Questo concetto si differenzia sostanzialmente da quello dell’ente locale (più o meno grande) come singola organizzazione dai confini definiti, spostando l’accento più sulla flessibilità e funzionalità delle relazioni tra gli attori, che sulla staticità e rigidità della singola struttura organizzativa. Immaginare le forme associative tra Comuni come reti interistituzionali induce a guardare alla struttura della rete e permette, per esempio, di distinguere due tipi molto diversi di aggregazioni, caratterizzate da diverse dinamiche di relazione: da un lato la rete metropolitana di tipo monocentrico e, dall’altro, le reti intercomunali di tipo policentrico.
Un Patto di federalismo funzionale: cooperare per meglio competere
MESSINA, PATRIZIA
2009
Abstract
La cooperazione intercomunale rappresenta una strategia perseguita da molti comuni in Europa, in particolare nelle realtà municipali fortemente frammentate e scarsamente popolate, e risponde prevalentemente ad almeno due ordini di necessità: offrire servizi qualitativamente migliori ai cittadini mediante la creazione di economie di scala e promuovere sinergie organizzative mediante la condivisione di personale qualificato. Riprendendo i saggi racclti nel volume curato dall'autrice, il saggio conclusivo si focalizza sulle forme associative tra Comuni, oggetto della ricerca, che possono essere definite come esempi di reti inter-comunali. Questo concetto si differenzia sostanzialmente da quello dell’ente locale (più o meno grande) come singola organizzazione dai confini definiti, spostando l’accento più sulla flessibilità e funzionalità delle relazioni tra gli attori, che sulla staticità e rigidità della singola struttura organizzativa. Immaginare le forme associative tra Comuni come reti interistituzionali induce a guardare alla struttura della rete e permette, per esempio, di distinguere due tipi molto diversi di aggregazioni, caratterizzate da diverse dinamiche di relazione: da un lato la rete metropolitana di tipo monocentrico e, dall’altro, le reti intercomunali di tipo policentrico.Pubblicazioni consigliate
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