Negli ultimi dieci anni i distretti industriali hanno conosciuto una profonda trasformazione (Sabel, 2004). Le principali protagoniste di questa evoluzione sono state le medie imprese che hanno svolto il ruolo di leader a livello distrettuale, garantendo la competitività del sistema industriale italiano a scala internazionale (Guelpa, Micelli, 2007). Queste imprese hanno giocato una funzione cruciale di interfaccia tra un territorio ancora oggi capace di esprimere un’eccellenza manifatturiera e mercati globali sempre più difficili da interpretare e gestire. La letteratura (Varaldo, Ferrucci, 1997; Corò, Grandinetti, 2001) ha posto in evidenza una crescente consapevolezza manageriale da parte delle imprese leader rispetto alla tradizionale impresa distrettuale e l’emergere di nuovi saperi a sostegno del vantaggio competitivo. Tra gli aspetti salienti di questa trasformazione si mette in evidenza il ruolo del design, a lungo rimasto una pratica tacita a livello aziendale, come funzione strutturata in grado di contribuire all’innovazione di prodotto. Oggi si tratta di capire in che misura il design, nelle sue diverse combinazioni, contribuisce effettivamente alle performance aziendali. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo condotto un’analisi dei dati dell’Osservatorio TeDIS che da più di dieci anni studia l’evoluzione delle piccole e medie imprese italiane. In particolare, ci siamo proposti di identificare gli elementi che qualificano i percorsi più efficaci di applicazione del design in ambito aziendale e, attraverso una analisi dei bilanci delle imprese leader, abbiamo provato a verificare la presenza di una relazione positiva tra l’investimento in design e le performance. I risultati che abbiamo ottenuto mettono in evidenza due elementi particolarmente significativi: a) nelle medie imprese il design si è maggiormente qualificato rispetto al passato e si assiste ad un processo di graduale convergenza tra i modelli di innovazione basati sulla tecnologia e quelli basati sull’estetica; b) la capacità di investire in una funzione design maggiormente strutturata consente all’impresa di ottenere dei risultati positivi sia sul fronte delle crescita e che su quello delle performance reddituali. Il capitolo si apre con una riflessione sul contributo del design all’innovazione d’impresa in relazione al dibattito che si è aperto su questo tema a livello internazionale. Successivamente affronta l’evoluzione del design italiano in relazione alle nuove sfide poste dalla globalizzazione. Prosegue con l’analisi dettagliata degli elementi che da un punto di vista economico e strategico sono alla base del vantaggio competitivo delle medie imprese. Si conclude con lo studio dei principali modelli di organizzazione e gestione del design nelle medie imprese e con l’analisi della relazione tra design e performance.

Innovazione, performance e design nelle imprese leader dei distretti industriali

BETTIOL, MARCO;
2009

Abstract

Negli ultimi dieci anni i distretti industriali hanno conosciuto una profonda trasformazione (Sabel, 2004). Le principali protagoniste di questa evoluzione sono state le medie imprese che hanno svolto il ruolo di leader a livello distrettuale, garantendo la competitività del sistema industriale italiano a scala internazionale (Guelpa, Micelli, 2007). Queste imprese hanno giocato una funzione cruciale di interfaccia tra un territorio ancora oggi capace di esprimere un’eccellenza manifatturiera e mercati globali sempre più difficili da interpretare e gestire. La letteratura (Varaldo, Ferrucci, 1997; Corò, Grandinetti, 2001) ha posto in evidenza una crescente consapevolezza manageriale da parte delle imprese leader rispetto alla tradizionale impresa distrettuale e l’emergere di nuovi saperi a sostegno del vantaggio competitivo. Tra gli aspetti salienti di questa trasformazione si mette in evidenza il ruolo del design, a lungo rimasto una pratica tacita a livello aziendale, come funzione strutturata in grado di contribuire all’innovazione di prodotto. Oggi si tratta di capire in che misura il design, nelle sue diverse combinazioni, contribuisce effettivamente alle performance aziendali. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo condotto un’analisi dei dati dell’Osservatorio TeDIS che da più di dieci anni studia l’evoluzione delle piccole e medie imprese italiane. In particolare, ci siamo proposti di identificare gli elementi che qualificano i percorsi più efficaci di applicazione del design in ambito aziendale e, attraverso una analisi dei bilanci delle imprese leader, abbiamo provato a verificare la presenza di una relazione positiva tra l’investimento in design e le performance. I risultati che abbiamo ottenuto mettono in evidenza due elementi particolarmente significativi: a) nelle medie imprese il design si è maggiormente qualificato rispetto al passato e si assiste ad un processo di graduale convergenza tra i modelli di innovazione basati sulla tecnologia e quelli basati sull’estetica; b) la capacità di investire in una funzione design maggiormente strutturata consente all’impresa di ottenere dei risultati positivi sia sul fronte delle crescita e che su quello delle performance reddituali. Il capitolo si apre con una riflessione sul contributo del design all’innovazione d’impresa in relazione al dibattito che si è aperto su questo tema a livello internazionale. Successivamente affronta l’evoluzione del design italiano in relazione alle nuove sfide poste dalla globalizzazione. Prosegue con l’analisi dettagliata degli elementi che da un punto di vista economico e strategico sono alla base del vantaggio competitivo delle medie imprese. Si conclude con lo studio dei principali modelli di organizzazione e gestione del design nelle medie imprese e con l’analisi della relazione tra design e performance.
2009
Vincere con le idee
9788823832299
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