L’attività antiossidante del plasma è un importante parametro che deve essere considerato per valutare lo stress ossidativo di un individuo, soprattutto in relazione alle patologie di tipo cardiovascolare. Una delle principali cause di queste patologie è attribuibile al metabolismo lipidico ed in particolare alla perossidazione lipidica dei grassi insaturi presenti nelle lipoproteine. A questo proposito, si è messo a punto un metodo alternativo per valutare la capacità e l’efficienza degli antiossidanti endogeni e esogeni presenti nel plasma nel bloccare i radicali perossidici. La PRTC (Peroxyl Radical Trapping Capacity) è un parametro stechiometrico che viene espresso come moli di radicali perossidici bloccati da 1 litro di plasma, mentre la PRTE (Peroxyl Radical Trapping Efficiency) è un parametro cinetico che viene espresso come l’inverso dell’IC50, o volume del sistema in cui 1 litro di plasma dimezza la concentrazione dei radicali perossidici. Una rigorosa trattazione delle equazioni cinetiche che descrivono il processo di perossidazione lipidica e l’analisi dettagliata dei tracciati ossigrafici, ottenuti misurando l’inibizione del consumo di ossigeno in un sistema micellare in cui viene innescata l’ossidazione radicalica, ha fornito importanti informazioni sull’azione del plasma e delle sue componenti a basso e ad alto peso molecolare. Se si analizza il profilo ossigrafico ottenuto dall’inibizione della perossidazione lipidica da parte del plasma in toto, si individuano chiaramente due fasi di inibizione. La prima fase è caratterizzata da una cinetica di inibizione di ordine zero, con 100% di efficienza nel bloccare i radicali perossidici, la seconda fase è caratterizzata invece da una cinetica di primo ordine. Considerando il contributo dei singoli antiossidanti presenti nel plasma e i valori di capacità ed efficienza delle singole fasi si evidenzia un meccanismo di sinergia che si manifesta mediante il trasferimento di attività antiossidante da parte delle componenti a basso peso molecolare, caratterizzate da una bassa efficienza, alle frazioni ad alto peso molecolare. Questo processo è dovuto principalmente all’efficiente riciclo del tocoferolo presente nelle lipoproteine, da parte del radicale ascorbile che si forma dalla reazione dell’acido ascorbico con i radicali perossidici. Il metodo messo a punto permette di individuare, da una singola misura e in maniera rigorosa, la capacità e l’efficienza di inibizione della perossidazione lipidica del plasma in toto e delle sue frazioni
Determinazione simultanea della capacità e dell'efficienza nell'inibizione della perossidazione lipidica del plasma e delle sue componenti.
ROSSETTO, MONICA;VANZANI, PAOLA;ZENNARO, LUCIO
2008
Abstract
L’attività antiossidante del plasma è un importante parametro che deve essere considerato per valutare lo stress ossidativo di un individuo, soprattutto in relazione alle patologie di tipo cardiovascolare. Una delle principali cause di queste patologie è attribuibile al metabolismo lipidico ed in particolare alla perossidazione lipidica dei grassi insaturi presenti nelle lipoproteine. A questo proposito, si è messo a punto un metodo alternativo per valutare la capacità e l’efficienza degli antiossidanti endogeni e esogeni presenti nel plasma nel bloccare i radicali perossidici. La PRTC (Peroxyl Radical Trapping Capacity) è un parametro stechiometrico che viene espresso come moli di radicali perossidici bloccati da 1 litro di plasma, mentre la PRTE (Peroxyl Radical Trapping Efficiency) è un parametro cinetico che viene espresso come l’inverso dell’IC50, o volume del sistema in cui 1 litro di plasma dimezza la concentrazione dei radicali perossidici. Una rigorosa trattazione delle equazioni cinetiche che descrivono il processo di perossidazione lipidica e l’analisi dettagliata dei tracciati ossigrafici, ottenuti misurando l’inibizione del consumo di ossigeno in un sistema micellare in cui viene innescata l’ossidazione radicalica, ha fornito importanti informazioni sull’azione del plasma e delle sue componenti a basso e ad alto peso molecolare. Se si analizza il profilo ossigrafico ottenuto dall’inibizione della perossidazione lipidica da parte del plasma in toto, si individuano chiaramente due fasi di inibizione. La prima fase è caratterizzata da una cinetica di inibizione di ordine zero, con 100% di efficienza nel bloccare i radicali perossidici, la seconda fase è caratterizzata invece da una cinetica di primo ordine. Considerando il contributo dei singoli antiossidanti presenti nel plasma e i valori di capacità ed efficienza delle singole fasi si evidenzia un meccanismo di sinergia che si manifesta mediante il trasferimento di attività antiossidante da parte delle componenti a basso peso molecolare, caratterizzate da una bassa efficienza, alle frazioni ad alto peso molecolare. Questo processo è dovuto principalmente all’efficiente riciclo del tocoferolo presente nelle lipoproteine, da parte del radicale ascorbile che si forma dalla reazione dell’acido ascorbico con i radicali perossidici. Il metodo messo a punto permette di individuare, da una singola misura e in maniera rigorosa, la capacità e l’efficienza di inibizione della perossidazione lipidica del plasma in toto e delle sue frazioniPubblicazioni consigliate
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