Che ruolo ha l’immaginario nella vita sociale? Perché le rappresentazioni sociali contano più della realtà? Perché tutto marcia al ritmo della seduzione in un mondo in cui l’eco conta più della voce? L’analisi delle finzioni e dei mondi possibili risponde a questi interrogativi e pone le basi di una sociologia dell’immaginario capace di cogliere le motivazioni, le dinamiche che soggiacciono e animano le società umane in profondità. La vita delle società, incessantemente sottomessa a pulsioni, può essere rivisitata attraverso le rappresentazioni mentali e i contenuti mitici e valoriali di tutte le fiction. A differenza di una sociologia di “superficie”, basata su inchieste e sondaggi, la sociologia dell’immaginario costituisce, al momento attuale, un punto di vista privilegiato della vita sociale, perché, interessandosi alle rappresentazioni che definiscono le relazioni fra gli individui, di fatto è trasversale a tutti gli ambiti di analisi: investe la vita dei gruppi, la vita quotidiana, la politica, l’economia, il lavoro, la scienza, la religione, l’arte. Le riflessioni del volume mettono in evidenza come l’immaginario percorra la storia delle civiltà, sia parte intrinseca dei gruppi sociali. L’ipotesi è che una nuova fantasia mondializzata contribuisca alla definizione di una nuova cultura, capace di individuare le emergenti visioni del mondo, possibili interventi di soluzioni di conflitti, stili di vita fondati su nuove credenze.

La finzione necessaria. Per una sociologia dell'immaginario

VERDI, LAURA
2012

Abstract

Che ruolo ha l’immaginario nella vita sociale? Perché le rappresentazioni sociali contano più della realtà? Perché tutto marcia al ritmo della seduzione in un mondo in cui l’eco conta più della voce? L’analisi delle finzioni e dei mondi possibili risponde a questi interrogativi e pone le basi di una sociologia dell’immaginario capace di cogliere le motivazioni, le dinamiche che soggiacciono e animano le società umane in profondità. La vita delle società, incessantemente sottomessa a pulsioni, può essere rivisitata attraverso le rappresentazioni mentali e i contenuti mitici e valoriali di tutte le fiction. A differenza di una sociologia di “superficie”, basata su inchieste e sondaggi, la sociologia dell’immaginario costituisce, al momento attuale, un punto di vista privilegiato della vita sociale, perché, interessandosi alle rappresentazioni che definiscono le relazioni fra gli individui, di fatto è trasversale a tutti gli ambiti di analisi: investe la vita dei gruppi, la vita quotidiana, la politica, l’economia, il lavoro, la scienza, la religione, l’arte. Le riflessioni del volume mettono in evidenza come l’immaginario percorra la storia delle civiltà, sia parte intrinseca dei gruppi sociali. L’ipotesi è che una nuova fantasia mondializzata contribuisca alla definizione di una nuova cultura, capace di individuare le emergenti visioni del mondo, possibili interventi di soluzioni di conflitti, stili di vita fondati su nuove credenze.
2012
Finzione e mondi possibili. Per una sociologia dell'immaginario
9788862921886
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