Per comprendere quale sia oggi il ruolo della geometria è necessario sgombrare il campo da una serie di pregiudizi: i più infatti sembrano credere che oggetto unico della geometria sia lo studio delle proprietà metriche delle figure e dello spazio, proprietà che caratterizzano invece la geometria elementare. Tale pregiudizio sembra approvare ogni mancato impegno di studio, che appare inoltre – benché ingiustificatamente – irto di difficoltà, e in quanto tale viene rifiutato. Si attribuisce così alla geometria il solo ruolo, estremamente riduttivo, di strumento per la definizione formale dei corpi e degli spazi, ritenendo ogni altro aspetto della disciplina appannaggio esclusivo di astratti studi matematici e, pertanto, dotato di scarsa applicabilità all’architettura. Tale opinione non appare del tutto ingiustificata poiché, nonostante l’immediatezza visiva che caratterizza la geometria sintetica, ogni ricerca in questo campo è stata da tempo abbandonata dai matematici che, privilegiando problemi algebrici ed analitici, rendono più astratto e distante ogni problema, così limitandone la divulgazione e scoraggiando potenziali approcci conoscitivi. Sorge allora l’esigenza di un uso diverso delle teorie geometriche classiche, la cui ormai riconosciuta flessibilità ne consente un efficace adeguamento alla nuova visione dell’architettura e dello spazio rappresentativo.
Geometria e computer: per una cultura dell'immateriale
GIORDANO, ANDREA
2008
Abstract
Per comprendere quale sia oggi il ruolo della geometria è necessario sgombrare il campo da una serie di pregiudizi: i più infatti sembrano credere che oggetto unico della geometria sia lo studio delle proprietà metriche delle figure e dello spazio, proprietà che caratterizzano invece la geometria elementare. Tale pregiudizio sembra approvare ogni mancato impegno di studio, che appare inoltre – benché ingiustificatamente – irto di difficoltà, e in quanto tale viene rifiutato. Si attribuisce così alla geometria il solo ruolo, estremamente riduttivo, di strumento per la definizione formale dei corpi e degli spazi, ritenendo ogni altro aspetto della disciplina appannaggio esclusivo di astratti studi matematici e, pertanto, dotato di scarsa applicabilità all’architettura. Tale opinione non appare del tutto ingiustificata poiché, nonostante l’immediatezza visiva che caratterizza la geometria sintetica, ogni ricerca in questo campo è stata da tempo abbandonata dai matematici che, privilegiando problemi algebrici ed analitici, rendono più astratto e distante ogni problema, così limitandone la divulgazione e scoraggiando potenziali approcci conoscitivi. Sorge allora l’esigenza di un uso diverso delle teorie geometriche classiche, la cui ormai riconosciuta flessibilità ne consente un efficace adeguamento alla nuova visione dell’architettura e dello spazio rappresentativo.Pubblicazioni consigliate
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