Affronterò in questa sede le diverse rappresentazioni estetiche nella cultura occidentale e orientale quali rappresentazioni sociali. Le une e le altre sono innanzi tutto rappresentazioni di esperienza soggettiva che divengono modelli di organizzazione per il comportamento e quindi costruzioni create da soggetti sociali, a seconda del gruppo di appartenenza e delle cornici di pensiero sociale in cui integrano la propria pratica ed esperienza immediata. L’oggetto d’arte si può studiare soltanto come processo sociale, che non può escludere la coesistenza di un oggetto con il suo contrario. Questo genera il problema degli usi sociali dell’arte, che ha abbandonato la maggior parte delle antiche regole universali, come quella della prospettiva, legge artistica comune per molti secoli. Lo stesso concetto di valore deve essere riconsiderato con l’aiuto delle scienze della complessità e dell’ermeneutica. Si può sostenere che vi siano oggetti culturali ma non un’oggettività culturale, poiché l’arte si deve comunicare proprio per via della sua non-oggettività. Il medesimo valore ha così bisogno di essere rispiegato molte volte nella stessa cultura, in quanto conoscenza fisica, biologica, cerebrale, mentale, psicologica, culturale e sociale. Il valore è così incerto tra l’oggettività e la soggettività, ma un valore neutro è impossibile da raggiungere nelle scienze sociali, poiché non può essere universale, transculturale (valido per differenti società e culture) o predittivo.
"Tra sociologia ed estetica".
VERDI, LAURA
2008
Abstract
Affronterò in questa sede le diverse rappresentazioni estetiche nella cultura occidentale e orientale quali rappresentazioni sociali. Le une e le altre sono innanzi tutto rappresentazioni di esperienza soggettiva che divengono modelli di organizzazione per il comportamento e quindi costruzioni create da soggetti sociali, a seconda del gruppo di appartenenza e delle cornici di pensiero sociale in cui integrano la propria pratica ed esperienza immediata. L’oggetto d’arte si può studiare soltanto come processo sociale, che non può escludere la coesistenza di un oggetto con il suo contrario. Questo genera il problema degli usi sociali dell’arte, che ha abbandonato la maggior parte delle antiche regole universali, come quella della prospettiva, legge artistica comune per molti secoli. Lo stesso concetto di valore deve essere riconsiderato con l’aiuto delle scienze della complessità e dell’ermeneutica. Si può sostenere che vi siano oggetti culturali ma non un’oggettività culturale, poiché l’arte si deve comunicare proprio per via della sua non-oggettività. Il medesimo valore ha così bisogno di essere rispiegato molte volte nella stessa cultura, in quanto conoscenza fisica, biologica, cerebrale, mentale, psicologica, culturale e sociale. Il valore è così incerto tra l’oggettività e la soggettività, ma un valore neutro è impossibile da raggiungere nelle scienze sociali, poiché non può essere universale, transculturale (valido per differenti società e culture) o predittivo.Pubblicazioni consigliate
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