In Italia lo studio e soprattutto la raccolta dei dati nivometeorologici sono stati in passato realizzati su singole regioni o su determinati aspetti del fenomeno e, prevalentemente indirizzati al problema della valangosità, piuttosto che alla conoscenza della quantità e della distribuzione delle precipitazioni nevose. Fondamentale per lo studio della neve in Italia sono stati la fondazione del Comitato Glaciologico Italiano (1914) e la creazione nel 1950, nel suo seno, della Commissione per lo studio delle nevi. I due organismi contribuirono a promuovere studi sulla neve e sui ghiacciai ma l’interesse fu quasi esclusivamente rivolto alla conoscenza delle precipitazioni totali come fonte di alimentazione dei ghiacciai ed in generale delle portate dei corsi d’acqua. Sintesi sulle caratteristiche nivologiche della Penisola sono state messe a punto, per alcuni periodi, dal Servizio Idrografico del Ministero dei Lavori Pubblici, utilizzando i dati raccolti dalla sua rete di stazioni meteorologiche, peraltro abbastanza ridotta. Molte di queste stazioni sono state dismesse in tempi recenti, per cui al fine di comprendere l’effettiva distribuzione e durata regionale del manto nevoso, specie nell’Italia peninsulare ed insulare, occorre ricorrere a sintesi piuttosto remote. A partire dagli anni ’80 del novecento gli Uffici Neve delle regioni alpine e più recentemente le Strutture Operative della Protezione Civile hanno inserito sul territorio una fitta rete di stazioni meteorologiche, attrezzate anche per rilevare i parametri nivologici. Purtroppo una parte delle stazioni di questa nuova rete, realizzate nei comprensori sciistici per la prevenzione delle valanghe, funzionano solo durante il periodo di esercizio degli impianti di risalita, perdendo quindi i dati nivologici di inizio e fine inverno. In Italia il coordinamento della raccolta dei dati nivometrici a livello interregionale è garantito dall’ AINEVA (Associazione Interregionale di documentazione per problemi inerenti alla Neve e alle Valanghe; http://aineva.it ), istituita nel 1983; l’ente, che ha sede a Trento, cura anche la realizzazione della rivista “Neve e valanghe”, che tratta di problemi specifici sulle valanghe e propone sistematicamente sintesi della nevosità e delle sue caratteristiche sul territorio nazionale.

La neve

CARTON, ALBERTO;
2008

Abstract

In Italia lo studio e soprattutto la raccolta dei dati nivometeorologici sono stati in passato realizzati su singole regioni o su determinati aspetti del fenomeno e, prevalentemente indirizzati al problema della valangosità, piuttosto che alla conoscenza della quantità e della distribuzione delle precipitazioni nevose. Fondamentale per lo studio della neve in Italia sono stati la fondazione del Comitato Glaciologico Italiano (1914) e la creazione nel 1950, nel suo seno, della Commissione per lo studio delle nevi. I due organismi contribuirono a promuovere studi sulla neve e sui ghiacciai ma l’interesse fu quasi esclusivamente rivolto alla conoscenza delle precipitazioni totali come fonte di alimentazione dei ghiacciai ed in generale delle portate dei corsi d’acqua. Sintesi sulle caratteristiche nivologiche della Penisola sono state messe a punto, per alcuni periodi, dal Servizio Idrografico del Ministero dei Lavori Pubblici, utilizzando i dati raccolti dalla sua rete di stazioni meteorologiche, peraltro abbastanza ridotta. Molte di queste stazioni sono state dismesse in tempi recenti, per cui al fine di comprendere l’effettiva distribuzione e durata regionale del manto nevoso, specie nell’Italia peninsulare ed insulare, occorre ricorrere a sintesi piuttosto remote. A partire dagli anni ’80 del novecento gli Uffici Neve delle regioni alpine e più recentemente le Strutture Operative della Protezione Civile hanno inserito sul territorio una fitta rete di stazioni meteorologiche, attrezzate anche per rilevare i parametri nivologici. Purtroppo una parte delle stazioni di questa nuova rete, realizzate nei comprensori sciistici per la prevenzione delle valanghe, funzionano solo durante il periodo di esercizio degli impianti di risalita, perdendo quindi i dati nivologici di inizio e fine inverno. In Italia il coordinamento della raccolta dei dati nivometrici a livello interregionale è garantito dall’ AINEVA (Associazione Interregionale di documentazione per problemi inerenti alla Neve e alle Valanghe; http://aineva.it ), istituita nel 1983; l’ente, che ha sede a Trento, cura anche la realizzazione della rivista “Neve e valanghe”, che tratta di problemi specifici sulle valanghe e propone sistematicamente sintesi della nevosità e delle sue caratteristiche sul territorio nazionale.
2008
Atlante tematico delle Acque d'Italia
8887822549
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