Una ricerca su un numero totale di 37 soggetti con autismo non verbali, ha confrontato con il programma d’analisi statistico-testuale TALTAC2 gli scritti prodotti in contesti di Comunicazione Facilitata dai Facilitatori, abilitati all’uso di tale tecnica, e dai Facilitati (gli autistici). La ricerca in oggetto ha evidenziato alcune peculiarità del linguaggio di questi ultimi di tipo grammaticale, lessicale e sintattico. In particolare, si è rilevata la tendenza dei soggetti autistici ad usare più dei Facilitatori Aggettivi ed Avverbi (in particolare quelli che terminano in - mente). Il loro contenuto, confrontato con quello dei Facilitatori, si riferisce im maniera signifcativamente maggiore ad espetti psicologici (effettivi, emotivi, cognitivi) con una connotazione anche positiva e con centrazioni non solo individuali ma relazionali. Questi dati non solo confermano la originalità delle produzione in CF degli autistici ma, in parte, contribuiscono a ridimensionare l'idea degli autistici come incapaci di reazioni affettivo-emotive o di mettersi nei panni degli altri.
RAPPRESENTAZIONI SEMANTICHE NEL LINGUAGGIO DEGLI AUTISTICI: IL CASO DEGLI AVVERBI.
BENELLI, BEATRICE;
2008
Abstract
Una ricerca su un numero totale di 37 soggetti con autismo non verbali, ha confrontato con il programma d’analisi statistico-testuale TALTAC2 gli scritti prodotti in contesti di Comunicazione Facilitata dai Facilitatori, abilitati all’uso di tale tecnica, e dai Facilitati (gli autistici). La ricerca in oggetto ha evidenziato alcune peculiarità del linguaggio di questi ultimi di tipo grammaticale, lessicale e sintattico. In particolare, si è rilevata la tendenza dei soggetti autistici ad usare più dei Facilitatori Aggettivi ed Avverbi (in particolare quelli che terminano in - mente). Il loro contenuto, confrontato con quello dei Facilitatori, si riferisce im maniera signifcativamente maggiore ad espetti psicologici (effettivi, emotivi, cognitivi) con una connotazione anche positiva e con centrazioni non solo individuali ma relazionali. Questi dati non solo confermano la originalità delle produzione in CF degli autistici ma, in parte, contribuiscono a ridimensionare l'idea degli autistici come incapaci di reazioni affettivo-emotive o di mettersi nei panni degli altri.Pubblicazioni consigliate
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