La Suprema Corte affronta per la prima volta la questione relativa alla legittima instaurazione di un unico procedimento arbitrale per la risoluzione delle controversie connesse nascenti da contratti collegati, contenenti clausole compromissorie di identico contenuto, e la cui risoluzione sia destinata ad incidere sulla complessiva regolamentazione negoziale dettata dai contratti medesimi. La motivazione della sentenza è condivisibile nella parte in cui mantiene una tendenziale separazione delle più procedure arbitrali promananti dalle distinte clausole compromissorie salva comune volontà contraria, ogniqualvolta non sussista una controversia sostanzialmente unitaria sottesa ai più contratti ovvero un sufficiente grado di omogeneità nel contenuto specifico delle clausole arbitrali, potendo in tali casi l'altra parte manifestare la volontà di tenere distinte le procedure e nominare un diverso arbitro per ciascuna di esse. Tuttavia, non pare condivisibile la pronuncia della S.C. nella parte in cui si ritiene che la nomina di un solo arbitro anche da parte del convenuto costituisca comportamento concludente ai fini del consenso all'unico giudizio arbitrale.
Contratti collegati con clausole arbitrali identiche: sempre unica la potestà (e così il processo) arbitrale?
CONSOLO, CLAUDIO;
2008
Abstract
La Suprema Corte affronta per la prima volta la questione relativa alla legittima instaurazione di un unico procedimento arbitrale per la risoluzione delle controversie connesse nascenti da contratti collegati, contenenti clausole compromissorie di identico contenuto, e la cui risoluzione sia destinata ad incidere sulla complessiva regolamentazione negoziale dettata dai contratti medesimi. La motivazione della sentenza è condivisibile nella parte in cui mantiene una tendenziale separazione delle più procedure arbitrali promananti dalle distinte clausole compromissorie salva comune volontà contraria, ogniqualvolta non sussista una controversia sostanzialmente unitaria sottesa ai più contratti ovvero un sufficiente grado di omogeneità nel contenuto specifico delle clausole arbitrali, potendo in tali casi l'altra parte manifestare la volontà di tenere distinte le procedure e nominare un diverso arbitro per ciascuna di esse. Tuttavia, non pare condivisibile la pronuncia della S.C. nella parte in cui si ritiene che la nomina di un solo arbitro anche da parte del convenuto costituisca comportamento concludente ai fini del consenso all'unico giudizio arbitrale.Pubblicazioni consigliate
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