La ricerca sull'attaccamento, in questi ultimi anni, ha accordato un nuovo interesse a fasi di sviluppo tradizionalmente meno trattate dalla letteratura, quali l’età scolare (Main & Cassidy, 1987, 1988; Main, Kaplan & Cassidy, 1985; Solomon, George & Ivins, 1987). Anche in riferimento a questo periodo, la teoria dell’attaccamento (Bowlby [1969] 1982, 1973, 1980) postula una sostanziale influenza dei modelli operativi interni del genitore nel determinare le rappresentazioni del bambino rispetto all’attaccamento e la sua percezione riguardo all’accessibilità della figura di riferimento (Crittenden, 1997; van IJzendoorn & Backermans-Kranenburg, 1997). In altre parole, viene sostenuta la trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento, laddove si siano mantenute stabili le condizioni ambientali e di cure accordate al bambino. Tale ipotesi, tuttavia, manca ancora di verifica empirica, soprattutto in ambito italiano. Parallelamente, è comunemente ritenuto dagli studiosi che relazioni stabili e sensibili, sperimentate nel corso dell’infanzia, siano alla base di un solido sentimento di sicurezza e costituiscano importanti fondamenti nella costruzione di un adeguato senso di sé, di una buona autostima e adattamento all’ambiente sociale da parte del bambino (Bowlby, 1979; Cassidy, 1990; Cicchetti et al., 1990; Sroufe & Waters, 1977). Questo lavoro si rivolge specificamente a tali tematiche, cercando di delineare: (1) l’eventuale relazione esistente tra Modelli Operativi Interni della madre (IWM, Bowlby, 1980) e rappresentazioni di attaccamento del bambino in età scolare; (2) l’influenza della sicurezza materna, da un lato, e di quella del bambino rispetto all’adulto, dall’altro, nel favorire il senso di autostima del bambino e il tipo di inserimento e accettazione nel gruppo classe, considerato come contesto privilegiato per valutare l’adattamento sociale del bambino in questa fascia di età. Metodologia e strumenti Allo scopo di verificare le ipotesi delineate, è stato contattato un gruppo di 50 bambini di 4^ e 5^ elementare e le loro madri per la somministrazione dei seguenti strumenti: 1. Adult Attachment Interview (George, Kaplan & Main, 1985) alle madri al fine di valutare il loro “stato della mente rispetto all’attaccamento”; 2. IAL (Intervista sull’Attaccamento in età di Latenza, Ammaniti et al., 1990), per valutare i corrispondenti modelli operativi interni dei bambini. 3. Questionario Security Scale (Kerns, Klepac & Cole,1996), somministrato ai bambini per una valutazione del loro grado di sicurezza autopercepita rispetto alla disponibilità e accessibilità della figura materna. 4. Test di valutazione multidimensionale dell’autostima (TMA) di Bracken (1992), nella versione validata e standardizzata per la popolazione italiana, che fornisce un punteggio dell’autostima del bambino in 6 aree specifiche (interpersonale, competenza, emozionale, scolastica, familiare, corporea) e un punteggio di autostima globale. 5. Tecnica del sociogramma, basato su preferenze e rifiuti accordati al bambino dai membri del gruppo classe. Dall'analisi dei risultati, confermati dalle prime elaborazioni preliminari, ci si attende una sostanziale conferma delle ipotesi proposte, che enfatizzano il ruolo della sicurezza nell'attaccamento come fattore protettivo per il bambino rispetto al suo adattamento sociale.

Rappresentazioni materne e stili di attaccamento in età scolare: il ruolo della sicurezza rispetto all'adattamento del bambino

CALVO, VINCENZO
1999

Abstract

La ricerca sull'attaccamento, in questi ultimi anni, ha accordato un nuovo interesse a fasi di sviluppo tradizionalmente meno trattate dalla letteratura, quali l’età scolare (Main & Cassidy, 1987, 1988; Main, Kaplan & Cassidy, 1985; Solomon, George & Ivins, 1987). Anche in riferimento a questo periodo, la teoria dell’attaccamento (Bowlby [1969] 1982, 1973, 1980) postula una sostanziale influenza dei modelli operativi interni del genitore nel determinare le rappresentazioni del bambino rispetto all’attaccamento e la sua percezione riguardo all’accessibilità della figura di riferimento (Crittenden, 1997; van IJzendoorn & Backermans-Kranenburg, 1997). In altre parole, viene sostenuta la trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento, laddove si siano mantenute stabili le condizioni ambientali e di cure accordate al bambino. Tale ipotesi, tuttavia, manca ancora di verifica empirica, soprattutto in ambito italiano. Parallelamente, è comunemente ritenuto dagli studiosi che relazioni stabili e sensibili, sperimentate nel corso dell’infanzia, siano alla base di un solido sentimento di sicurezza e costituiscano importanti fondamenti nella costruzione di un adeguato senso di sé, di una buona autostima e adattamento all’ambiente sociale da parte del bambino (Bowlby, 1979; Cassidy, 1990; Cicchetti et al., 1990; Sroufe & Waters, 1977). Questo lavoro si rivolge specificamente a tali tematiche, cercando di delineare: (1) l’eventuale relazione esistente tra Modelli Operativi Interni della madre (IWM, Bowlby, 1980) e rappresentazioni di attaccamento del bambino in età scolare; (2) l’influenza della sicurezza materna, da un lato, e di quella del bambino rispetto all’adulto, dall’altro, nel favorire il senso di autostima del bambino e il tipo di inserimento e accettazione nel gruppo classe, considerato come contesto privilegiato per valutare l’adattamento sociale del bambino in questa fascia di età. Metodologia e strumenti Allo scopo di verificare le ipotesi delineate, è stato contattato un gruppo di 50 bambini di 4^ e 5^ elementare e le loro madri per la somministrazione dei seguenti strumenti: 1. Adult Attachment Interview (George, Kaplan & Main, 1985) alle madri al fine di valutare il loro “stato della mente rispetto all’attaccamento”; 2. IAL (Intervista sull’Attaccamento in età di Latenza, Ammaniti et al., 1990), per valutare i corrispondenti modelli operativi interni dei bambini. 3. Questionario Security Scale (Kerns, Klepac & Cole,1996), somministrato ai bambini per una valutazione del loro grado di sicurezza autopercepita rispetto alla disponibilità e accessibilità della figura materna. 4. Test di valutazione multidimensionale dell’autostima (TMA) di Bracken (1992), nella versione validata e standardizzata per la popolazione italiana, che fornisce un punteggio dell’autostima del bambino in 6 aree specifiche (interpersonale, competenza, emozionale, scolastica, familiare, corporea) e un punteggio di autostima globale. 5. Tecnica del sociogramma, basato su preferenze e rifiuti accordati al bambino dai membri del gruppo classe. Dall'analisi dei risultati, confermati dalle prime elaborazioni preliminari, ci si attende una sostanziale conferma delle ipotesi proposte, che enfatizzano il ruolo della sicurezza nell'attaccamento come fattore protettivo per il bambino rispetto al suo adattamento sociale.
1999
XIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia dello Sviluppo dell’AIP
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