Fons Aponi. Sacro e profano tra antichità e Medioevo

La sacralità attestata nell'area termale euganea in età protostorica, quando qui esisteva un laghetto di acque ribollenti intorno a cui si riunivano fedeli provenienti dal territorio circostante, continuò anche durante la romanizzazione quando l'acqua, pur mantenendo una fondamentale valenza sacra, divenne un potente mezzo di crescita economica: le Aquae Patavinae sono citate infatti dalle fonti letterarie antiche tra le più rinomate stazioni di cura e soggiorno. Aspetti analoghi rimangono anche nella fase tardo-imperiale, con il passaggio al cristianesimo. Nel mondo antico mutano culti e riti, ma non la valenza purificatoria e salutifera dell'acqua: la religiosità sfuma quasi in una dimensione di magico e prodigioso, mentre torna ad accentuarsi l'aspetto sanante e curativo, aperto a tutte le categorie della popolazione, una sorta di medicina popolare alla portata di tutti, come riferiscono le fonti letterarie di V sec. d.C. e come attestano numerosi documenti medievali.