Cosa significa, oggi, definire un codice della rappresentazione per la verifica dell’impatto paesaggistico del progetto? Entrano in gioco, in questa frase, ben tre ambiti disciplinari estremamente complessi che si intersecano tra di loro mediati da un codice. Eppure, se solo provassimo ad analizzare ciascun ambito, dovremmo far riferimento, per due di loro - la rappresentazione e il progetto -, a studi consolidati, ma in continuo rinnovamento; per il paesaggio (ambito disciplinare relativamente nuovo) a ricerche che sono ancora in fase di definizione. Infatti, lo stesso termine ‘paesaggio’ ha avuto continue inerpretazioni e forse la più attuale, ribadita durante i lavori della 'Convenzione europea del paesaggio', tenuta a Firenze nell'ottobre del 2000, lo definisce come «…una zona o un territorio, quale viene percepito dagli abitanti del luogo o dai visitatori, il cui aspetto e carattere derivano dall'azione di fattori naturali e/o culturali (ossia antropici)»: come si vede, tale definizione tiene conto dell'idea che i paesaggi evolvono col tempo, per l'effetto di forze naturali e per l'azione degli esseri umani. Si sottolinea così l'idea che il paesaggio forma un tutto, i cui elementi naturali e culturali vengono considerati simultaneamente. E la compresenza di elementi concreti e di idee, di ‘hardscape’ e di ‘softscape’ , ne rende difficile una rappresentazione grafica adeguata: come riprodurre elementi in continuo movimento, come ad esempio la vegetazione? Come rappresentare ciò che non ha a che fare con la pianificazione paesaggistica, per la quale si sono sviluppate collaudate metodologie di referenziazione
Codici della rappresentazione per la verifica paesaggistica del progetto.
GIORDANO, ANDREA
2007
Abstract
Cosa significa, oggi, definire un codice della rappresentazione per la verifica dell’impatto paesaggistico del progetto? Entrano in gioco, in questa frase, ben tre ambiti disciplinari estremamente complessi che si intersecano tra di loro mediati da un codice. Eppure, se solo provassimo ad analizzare ciascun ambito, dovremmo far riferimento, per due di loro - la rappresentazione e il progetto -, a studi consolidati, ma in continuo rinnovamento; per il paesaggio (ambito disciplinare relativamente nuovo) a ricerche che sono ancora in fase di definizione. Infatti, lo stesso termine ‘paesaggio’ ha avuto continue inerpretazioni e forse la più attuale, ribadita durante i lavori della 'Convenzione europea del paesaggio', tenuta a Firenze nell'ottobre del 2000, lo definisce come «…una zona o un territorio, quale viene percepito dagli abitanti del luogo o dai visitatori, il cui aspetto e carattere derivano dall'azione di fattori naturali e/o culturali (ossia antropici)»: come si vede, tale definizione tiene conto dell'idea che i paesaggi evolvono col tempo, per l'effetto di forze naturali e per l'azione degli esseri umani. Si sottolinea così l'idea che il paesaggio forma un tutto, i cui elementi naturali e culturali vengono considerati simultaneamente. E la compresenza di elementi concreti e di idee, di ‘hardscape’ e di ‘softscape’ , ne rende difficile una rappresentazione grafica adeguata: come riprodurre elementi in continuo movimento, come ad esempio la vegetazione? Come rappresentare ciò che non ha a che fare con la pianificazione paesaggistica, per la quale si sono sviluppate collaudate metodologie di referenziazionePubblicazioni consigliate
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