A partire dall’analisi complessiva della morfologia verbale in italiano antico (= fiorentino del Duecento e inizi Trecento) il saggio si propone di illustrare i tratti peculiari della flessione verbale antica, mettendo in luce come si caratterizzi per la presenza di una forte variazione desinenziale. La trattazione è condotta sulla 3. persona plurale, che si presenta emblematica per la ricchezza di terminazioni. Viene dimostrato come l’allotropia della 3. pl. dell’it. a. sia il risultato di una tensione tra due tendenze: da una parte la tendenza ad applicare il principio regolatore dell’“uniformità di codifica” (o isomorfismo), che indica un rapporto di biunivocità tra un significante e il suo significato, dall’altra la presenza nel sistema di un’allomorfia (storicamente determinatasi) che mette in competizione due terminazioni primarie (-no e –ro) entrambe aspiranti, per così dire, ad assumere il ruolo di esponente unico di 3. pl. Attraverso l’analisi delle dinamiche in atto già nell’italiano duecentesco, ci si propone lo scopo di ricostruire le linee di sviluppo che portano dal sistema verbale dell’it. antico a quello dell’it. moderno.

Allomorfia e allotropia nella flessione verbale dell'italiano: le terminazioni di 3. persona plurale in italiano antico

VANELLI, LAURA
2007

Abstract

A partire dall’analisi complessiva della morfologia verbale in italiano antico (= fiorentino del Duecento e inizi Trecento) il saggio si propone di illustrare i tratti peculiari della flessione verbale antica, mettendo in luce come si caratterizzi per la presenza di una forte variazione desinenziale. La trattazione è condotta sulla 3. persona plurale, che si presenta emblematica per la ricchezza di terminazioni. Viene dimostrato come l’allotropia della 3. pl. dell’it. a. sia il risultato di una tensione tra due tendenze: da una parte la tendenza ad applicare il principio regolatore dell’“uniformità di codifica” (o isomorfismo), che indica un rapporto di biunivocità tra un significante e il suo significato, dall’altra la presenza nel sistema di un’allomorfia (storicamente determinatasi) che mette in competizione due terminazioni primarie (-no e –ro) entrambe aspiranti, per così dire, ad assumere il ruolo di esponente unico di 3. pl. Attraverso l’analisi delle dinamiche in atto già nell’italiano duecentesco, ci si propone lo scopo di ricostruire le linee di sviluppo che portano dal sistema verbale dell’it. antico a quello dell’it. moderno.
2007
Studi in onore di Pier Vincenzo Mengaldo per i suoi settant'anni
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