La riabilitazione neuropsicologica

Con questo capitolo ci proponiamo essenzialmente di offrire una sintesi delle procedure e degli approcci a cui più frequentemente si ricorre quando si è interessati alla riabilitazione cognitiva delineando, al contempo, le tendenze e gli sviluppi che anche in questo ambito si stanno registrando. Parlando di riabilitazione neuropsicologica la ‘sovrapposizione’ con la ricerca di settore è particolarmente forte tanto che può essere opportuno iniziare con il differenziarle. La riabilitazione, come noto, si propone innanzitutto di provocare cambiamenti significativi da far sperimentare alle persone che vi si sottopongono e richiede generalmente una gestione interdisciplinare di tecniche per l’aggressione di un numero generalmente ampio di problemi. La ricerca riabilitativa persegue invece l’obiettivo fondamentale di dimostrare la fondatezza del presupposto teorico che guida la scelta dei contenuti e degli approcci alle difficoltà e solo successivamente di dimostrarsi efficace. Un’ulteriore ed introduttiva differenziazione che riteniamo importante proporre si riferisce al cosiddetto “intervento sul deficit” o sulle disabilità. Le recenti classificazioni internazionali ci hanno ormai abituato a considerare due distinti livelli di analisi e di intervento. Dato che la valutazione dei deficit e delle disabilità richiede l’utilizzo di strumenti diversi, in ragione della loro non sovrapponibilità a proposito dei contenuti e degli obiettivi che tendono a perseguire, non dovrebbe stupire il constatare che gli interventi mirati al deficit non necessariamente producono cambiamenti osservabili nella vita quotidiana delle persone considerate. In ogni caso e come si cercherà di proporre nelle pagine che seguono, un’associazione tra ricerca riabilitativa e interventi sul deficit e sulla disabilità è possibile e da noi auspicata in considerazione del fatto che anche la pratica riabilitativa necessita di chiari e precisi quadri teorici di riferimento.