La registrazione dei potenziali evocati uditivi svolge un ruolo di primaria importanza nel fornire una stima della soglia uditiva nei soggetti non collaboranti. La diffusione di una maggiore consapevolezza nei confronti delle ipoacusie infantili con la conseguente implementazione delle metodologie di screening ha avuto come effetto un consistente incremento del numero di soggetti da sottoporre ad indagine diagnostica e, al tempo stesso, una consistente richiesta in termini di affidabilità delle metodiche obiettive utilizzate. E’ proprio nel termine “affidabilità” che nell’ultimo decennio si sono aperti gli spazi per una revisione del ruolo di esame finale dal punto di vista diagnostico (the latest solution), ruolo tradizionalmente attribuito alla registrazione dei potenziali evocati uditivi del tronco (Auditory Brainstem Response, ABR). Di fatto la registrazione dell’ABR fornisce una valutazione indiretta della funzionalità della periferia uditiva, configurandosi quindi non come modalità di accertamento della soglia ma come mezzo che ne fornisce unicamente una stima. In questa ottica, tutte le possibili variabili che entrano in gioco nel complicato rapporto tra strutturazione della risposta ABR e sensibilità del recettore periferico pregiudicano criticamente l’affidabilità della metodica nella stima della soglia uditiva.
L'utilizzo dei potenziali evocati uditivi nella stima di soglia in audiologia infantile: una necessaria revisione
SANTARELLI, ROSAMARIA;CAMA, ELONA;ARSLAN, EDOARDO
2007
Abstract
La registrazione dei potenziali evocati uditivi svolge un ruolo di primaria importanza nel fornire una stima della soglia uditiva nei soggetti non collaboranti. La diffusione di una maggiore consapevolezza nei confronti delle ipoacusie infantili con la conseguente implementazione delle metodologie di screening ha avuto come effetto un consistente incremento del numero di soggetti da sottoporre ad indagine diagnostica e, al tempo stesso, una consistente richiesta in termini di affidabilità delle metodiche obiettive utilizzate. E’ proprio nel termine “affidabilità” che nell’ultimo decennio si sono aperti gli spazi per una revisione del ruolo di esame finale dal punto di vista diagnostico (the latest solution), ruolo tradizionalmente attribuito alla registrazione dei potenziali evocati uditivi del tronco (Auditory Brainstem Response, ABR). Di fatto la registrazione dell’ABR fornisce una valutazione indiretta della funzionalità della periferia uditiva, configurandosi quindi non come modalità di accertamento della soglia ma come mezzo che ne fornisce unicamente una stima. In questa ottica, tutte le possibili variabili che entrano in gioco nel complicato rapporto tra strutturazione della risposta ABR e sensibilità del recettore periferico pregiudicano criticamente l’affidabilità della metodica nella stima della soglia uditiva.Pubblicazioni consigliate
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