L'articolo riapre il dossier su uno dei lemmi più importanti e discussi del romanzo francese medievale, il termine "conjointure" che compare al v. 14 dell'Erec di Chrétien de Troyes.La tesi che si cerca di sostenere è che il termine conjointure rimandi sostanzialmente alla teoria aristotelica del "sundesmos" e alla questione della unitarietà della oratio, dei principi che assicurano coesione semantica e unità a qualsiasi tipo di enunciazione o discorso, dalla frase semplice fino ai testi ampi e complessi come ad esempio un poema o un "roman". In questa prospettiva vengono prese in considerazione le opere logiche di Aristotele, in particolare il De interpretatione, che faceva parte della cosiddetta Logica vetus, e aveva circolato ininterrottamente in Occidente a partire dalle traduzioni e dal commento di Boezio, ma anche altre parti dell’Organon, che proprio all’epoca di Chrétien cominciavano ad essere disponibili in traduzione latina (gli Analitici posteriori, noti nella traduzione di Giacomo da Venezia, e nella cosiddetta translatio Ioannis, citata nel Metalogicon di Giovanni di Salisbury).
Conjointure: ipotesi su un termine feticcio del romanzo medievale
CEPRAGA, DAN OCTAVIAN
2007
Abstract
L'articolo riapre il dossier su uno dei lemmi più importanti e discussi del romanzo francese medievale, il termine "conjointure" che compare al v. 14 dell'Erec di Chrétien de Troyes.La tesi che si cerca di sostenere è che il termine conjointure rimandi sostanzialmente alla teoria aristotelica del "sundesmos" e alla questione della unitarietà della oratio, dei principi che assicurano coesione semantica e unità a qualsiasi tipo di enunciazione o discorso, dalla frase semplice fino ai testi ampi e complessi come ad esempio un poema o un "roman". In questa prospettiva vengono prese in considerazione le opere logiche di Aristotele, in particolare il De interpretatione, che faceva parte della cosiddetta Logica vetus, e aveva circolato ininterrottamente in Occidente a partire dalle traduzioni e dal commento di Boezio, ma anche altre parti dell’Organon, che proprio all’epoca di Chrétien cominciavano ad essere disponibili in traduzione latina (gli Analitici posteriori, noti nella traduzione di Giacomo da Venezia, e nella cosiddetta translatio Ioannis, citata nel Metalogicon di Giovanni di Salisbury).Pubblicazioni consigliate
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