La Valle dei Laghi, nel Trentino centro-occidentale, deve il suo nome ad una serie di otto bacini che ne punteggiano l'arcuato decorso dal Garda fino a Terlago, in prossimità del capoluogo. Tra tutti questi, forse i più conosciuti, anche fuori del Trentino, sono i laghi di Toblino e di Santa Massenza. Il sistema di laghi che dà il nome alla spettacolare valle del Trentino sud-occidentale giace sul fondo e sulle pendici della netta incisione che sembra collegare la valle dell'Adige col bacino del Garda. Al di là della Paganella, a nord della valle, il lago di Molveno funge da serbatoio d'alimentazione di un sistema idroelettrico che coinvolge anche i laghi di Toblino e di Santa Massenza. Pochi chilometri più a valle di questi il lago di Cavedine ne riceve le acque attraverso il fiume Rimone, che solo in parte ha alveo naturale. Il primo deve la sua notorietà alla spettacolarità del paesaggio, mirabile connubio di natura, di insediamento umano e di disegno colturale del territorio. Il nome del secondo, invece, per anni è stato associato al primato della omonima centrale idroelettrica, la più potente d'Europa, e al complesso sistema di tunnel che per decine di chilometri convoglia le acque dai ghiacciai dell'Adamello e della Presanella fino alle turbine collocate in una galleria scavata nelle rocce strapiombanti nell'omonimo lago. Toblino e Santa Massenza potrebbero essere considerati un unico lago; Santa Massenza, posto poco più a monte del primo, vi riversa infatti le sue acque attraverso uno stretto collettore, lungo una decina di metri. Probabilmente i due specchi d'acqua sono quanto resta di un bacino molto più vasto che si ritiene occupasse la valle da qui fin alle Marocche di Dro, lo spettacolare crollo di rocce verificatosi col ritiro dei ghiacciaio del Sarca al termine dell'ultima acme würmiana. Oggi la dimensione del lago di Toblino è poca cosa; ufficialmente raggiunge 67 ettari, ed è quasi tre volte più ampio di quella di S. Massenza, con assi che misurano circa 1600 e 800 m contro 1200 e 400 m di quell'altro bacino. Il sito di Toblino è meta di un flusso continuo e importante di visitatori, attratti dal paesaggio che vi si gode, dolce e luminoso, pervaso da una sottile vena di romantica malinconia, cui non poco contribuiscono le vicende della storia e i racconti esili e sfumati delle leggende.

Lo strano caso delle acque di Toblino ovvero, la tutela di un sistema profondamente alterato

VIOLA, FRANCO;SITZIA, TOMMASO;
2007

Abstract

La Valle dei Laghi, nel Trentino centro-occidentale, deve il suo nome ad una serie di otto bacini che ne punteggiano l'arcuato decorso dal Garda fino a Terlago, in prossimità del capoluogo. Tra tutti questi, forse i più conosciuti, anche fuori del Trentino, sono i laghi di Toblino e di Santa Massenza. Il sistema di laghi che dà il nome alla spettacolare valle del Trentino sud-occidentale giace sul fondo e sulle pendici della netta incisione che sembra collegare la valle dell'Adige col bacino del Garda. Al di là della Paganella, a nord della valle, il lago di Molveno funge da serbatoio d'alimentazione di un sistema idroelettrico che coinvolge anche i laghi di Toblino e di Santa Massenza. Pochi chilometri più a valle di questi il lago di Cavedine ne riceve le acque attraverso il fiume Rimone, che solo in parte ha alveo naturale. Il primo deve la sua notorietà alla spettacolarità del paesaggio, mirabile connubio di natura, di insediamento umano e di disegno colturale del territorio. Il nome del secondo, invece, per anni è stato associato al primato della omonima centrale idroelettrica, la più potente d'Europa, e al complesso sistema di tunnel che per decine di chilometri convoglia le acque dai ghiacciai dell'Adamello e della Presanella fino alle turbine collocate in una galleria scavata nelle rocce strapiombanti nell'omonimo lago. Toblino e Santa Massenza potrebbero essere considerati un unico lago; Santa Massenza, posto poco più a monte del primo, vi riversa infatti le sue acque attraverso uno stretto collettore, lungo una decina di metri. Probabilmente i due specchi d'acqua sono quanto resta di un bacino molto più vasto che si ritiene occupasse la valle da qui fin alle Marocche di Dro, lo spettacolare crollo di rocce verificatosi col ritiro dei ghiacciaio del Sarca al termine dell'ultima acme würmiana. Oggi la dimensione del lago di Toblino è poca cosa; ufficialmente raggiunge 67 ettari, ed è quasi tre volte più ampio di quella di S. Massenza, con assi che misurano circa 1600 e 800 m contro 1200 e 400 m di quell'altro bacino. Il sito di Toblino è meta di un flusso continuo e importante di visitatori, attratti dal paesaggio che vi si gode, dolce e luminoso, pervaso da una sottile vena di romantica malinconia, cui non poco contribuiscono le vicende della storia e i racconti esili e sfumati delle leggende.
2007
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