Gli “smaltini di calcara” sono scorie vetrose, il cui colore varia dal grigio scuro-nerastro al blu intenso sino al celeste chiaro, occasionalmente prodotte nelle antiche fornaci da calce palermitane che, a partire dal XVII secolo sino a tutto il XVIII secolo, vennero utilizzate nel decoro chiesastico locale per impreziosire pareti, altari e tabernacoli. Gli smaltini si formavano in seguito alla concentrazione, per fusione, delle inclusioni di natura silicea (selci) contenute nelle rocce cavate in loco (dolomie e calcari dolomitici) e sottoposte a cottura nelle fornaci stesse per la produzione della calce. Sulla base di una approfondita ricerca storica, sono state effettuate analisi di caratterizzazione fisico-chimica e mineralogica sui materiali utilizzati per la produzione nelle calcare, sulle piante utilizzate per la combustione, sui vetri semilavorati prodotti, e smaltini finali utilizzati nelle decorazioni ad intarsio. Le analisi utilizzate sono: diffrazione di raggi X (XRD), analisi in fluorescenza (XRF), microscopia ottica (OM), analisi al microscopio elettronico a scansione (SEM+EDS), analisi in microsonda elettronica (EPMA), analisi di spettrometria di emissione al plasma con spettrometro di massa (ICP-MS), spettrometria di emissione ottica (ICP-OES), spettroscopia di assorbimento atomico (AAS) e spettroscopia Mössbauer. I risultati hanno permesso di ricostruire completamente il processo di produzione, e di verificare che gli smaltini rappresentano un caso storico unico di vetri blu-azzurri pigmentati con Fe bivalente in coordinazione ottaedrica.

La problematica del colore negli "smaltini di calcara" palermitani

ARTIOLI, GILBERTO;
2008

Abstract

Gli “smaltini di calcara” sono scorie vetrose, il cui colore varia dal grigio scuro-nerastro al blu intenso sino al celeste chiaro, occasionalmente prodotte nelle antiche fornaci da calce palermitane che, a partire dal XVII secolo sino a tutto il XVIII secolo, vennero utilizzate nel decoro chiesastico locale per impreziosire pareti, altari e tabernacoli. Gli smaltini si formavano in seguito alla concentrazione, per fusione, delle inclusioni di natura silicea (selci) contenute nelle rocce cavate in loco (dolomie e calcari dolomitici) e sottoposte a cottura nelle fornaci stesse per la produzione della calce. Sulla base di una approfondita ricerca storica, sono state effettuate analisi di caratterizzazione fisico-chimica e mineralogica sui materiali utilizzati per la produzione nelle calcare, sulle piante utilizzate per la combustione, sui vetri semilavorati prodotti, e smaltini finali utilizzati nelle decorazioni ad intarsio. Le analisi utilizzate sono: diffrazione di raggi X (XRD), analisi in fluorescenza (XRF), microscopia ottica (OM), analisi al microscopio elettronico a scansione (SEM+EDS), analisi in microsonda elettronica (EPMA), analisi di spettrometria di emissione al plasma con spettrometro di massa (ICP-MS), spettrometria di emissione ottica (ICP-OES), spettroscopia di assorbimento atomico (AAS) e spettroscopia Mössbauer. I risultati hanno permesso di ricostruire completamente il processo di produzione, e di verificare che gli smaltini rappresentano un caso storico unico di vetri blu-azzurri pigmentati con Fe bivalente in coordinazione ottaedrica.
2008
Atti del Convegno "Colore e arte: storia e tecnologia del colore nei secoli"
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