Il contributo descrive un’esperienza di laboratorio tra quelle proposte nell’insegnamento di “Fondamenti e didattica del suono e della musica” condotta durante i Corsi abilitanti speciali per gli insegnanti della scuola primaria e dell’infanzia attivati presso l’Università di Padova tra il 2006 e il 2007 (DM 85/05). In particolare, viene descritto un percorso di lavoro musicale traversale che tocca la storia, la multimedialità, l’immagine, la religione e l’intercultura. Una fonte multimediale conosciuta dai bambini (il lungometraggio “Il Principe d’Egitto) viene interrogata per ricavarne informazioni storico-musicali sulla tradizione ebraica e poi approfondita negli aspetti linguistici, motori e percettivi mediante la sonorizzazione di una fiaba tradizionale, l’esecuzione di una danza e di un canto. In questo modo si cerca di fornire all’insegnante non specialista di musica, la possibilità di manipolare materiali non “strettamente musicali“ (come le fonti iconografiche e scritte) e di arrivare comunque a perseguire obiettivi “pienamente musicali” (saper intonare un canto, saper partecipare ad una esecuzione di gruppo, saper lavorare con alcuni strumentini didattici) accanto ad obiettivi trasversali.
Cartoni animati a scuola? Sì, grazie
RESTIGLIAN, EMILIA
2006
Abstract
Il contributo descrive un’esperienza di laboratorio tra quelle proposte nell’insegnamento di “Fondamenti e didattica del suono e della musica” condotta durante i Corsi abilitanti speciali per gli insegnanti della scuola primaria e dell’infanzia attivati presso l’Università di Padova tra il 2006 e il 2007 (DM 85/05). In particolare, viene descritto un percorso di lavoro musicale traversale che tocca la storia, la multimedialità, l’immagine, la religione e l’intercultura. Una fonte multimediale conosciuta dai bambini (il lungometraggio “Il Principe d’Egitto) viene interrogata per ricavarne informazioni storico-musicali sulla tradizione ebraica e poi approfondita negli aspetti linguistici, motori e percettivi mediante la sonorizzazione di una fiaba tradizionale, l’esecuzione di una danza e di un canto. In questo modo si cerca di fornire all’insegnante non specialista di musica, la possibilità di manipolare materiali non “strettamente musicali“ (come le fonti iconografiche e scritte) e di arrivare comunque a perseguire obiettivi “pienamente musicali” (saper intonare un canto, saper partecipare ad una esecuzione di gruppo, saper lavorare con alcuni strumentini didattici) accanto ad obiettivi trasversali.Pubblicazioni consigliate
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