Il CUN sta facendo ogni sforzo, per aiutare gli Atenei italiani ad accelerare il processo di armonizzazione europea, in relazione a qualità e accreditamento della formazione superiore. Ci si rende conto che l’Italia è in grave ritardo nel conseguire molti degli obiettivi che essa stessa si è data, anche in relazione a tanti impegni che i diversi Governi Italiani hanno sottoscritto con l’Europa; in particolare, siamo in gravissimo ritardo nel dotarci di un sistema di Assicurazione della Qualità necessario per far parte a pieno titolo di ENQA (European Network for Quality Assurance in Higher Education). Allo stato attuale è necessario lasciare che i corsi di studio trovino la loro strada e il loro corretto equilibrio attraverso un processo lasciato all’autonomia, alla quale deve al più presto fare da contrappeso la valutazione da parte dell’ANVUR, o altro ente terzo, che deve diventare operativa nel più breve tempo possibile, evitando che gli Atenei siano obbligati a continue variazioni di rotta a causa di vincoli improvvisati ed estemporanei. Siamo in ritardo anche su tanti altri temi tra i quali la trasformazione del Dottorato di Ricerca in un effettivo terzo ciclo della formazione superiore, la Formazione permanente o ricorrente e la modalità di reclutamento dei ricercatori ove sono disattesi i principi che stanno alla base della Raccomandazione della Commissione Europea. Si tratta di tematiche che, riguardando la qualità della formazione superiore, hanno dirette implicazioni e ricadute anche sulla qualità della formazione e della qualificazione di coloro che accedono alle professioni regolamentate in generale e alla professione dell’ingegnere in particolare. Su alcune di tali tematiche si nota qualche timido tentativo di recuperare i ritardi, ma non si deve ignorare che gli altri paesi europei si muovono più velocemente di noi e soprattutto lo fanno con molto maggiore lungimiranza, investendo sul futuro e sui giovani e destinando alla formazione superiore e alla ricerca risorse assai più consistenti delle nostre. Se vogliamo continuare fare parte a pieno titolo dell’Area Europea della Formazione Superiore dobbiamo comportarci in maniera coerente. Il CUN è pronto a fare la sua parte, aiutando il Sistema Universitario ad assumere maggiore consapevolezza del processo in corso e ad agire di conseguenza, ma è anche indispensabile che il Governo e il Parlamento mantengano gli impegni assunti dall’Italia.
Qualità e certificazione dell'istruzione universitaria: l'impegno del CUN
STELLA, ANDREA
2009
Abstract
Il CUN sta facendo ogni sforzo, per aiutare gli Atenei italiani ad accelerare il processo di armonizzazione europea, in relazione a qualità e accreditamento della formazione superiore. Ci si rende conto che l’Italia è in grave ritardo nel conseguire molti degli obiettivi che essa stessa si è data, anche in relazione a tanti impegni che i diversi Governi Italiani hanno sottoscritto con l’Europa; in particolare, siamo in gravissimo ritardo nel dotarci di un sistema di Assicurazione della Qualità necessario per far parte a pieno titolo di ENQA (European Network for Quality Assurance in Higher Education). Allo stato attuale è necessario lasciare che i corsi di studio trovino la loro strada e il loro corretto equilibrio attraverso un processo lasciato all’autonomia, alla quale deve al più presto fare da contrappeso la valutazione da parte dell’ANVUR, o altro ente terzo, che deve diventare operativa nel più breve tempo possibile, evitando che gli Atenei siano obbligati a continue variazioni di rotta a causa di vincoli improvvisati ed estemporanei. Siamo in ritardo anche su tanti altri temi tra i quali la trasformazione del Dottorato di Ricerca in un effettivo terzo ciclo della formazione superiore, la Formazione permanente o ricorrente e la modalità di reclutamento dei ricercatori ove sono disattesi i principi che stanno alla base della Raccomandazione della Commissione Europea. Si tratta di tematiche che, riguardando la qualità della formazione superiore, hanno dirette implicazioni e ricadute anche sulla qualità della formazione e della qualificazione di coloro che accedono alle professioni regolamentate in generale e alla professione dell’ingegnere in particolare. Su alcune di tali tematiche si nota qualche timido tentativo di recuperare i ritardi, ma non si deve ignorare che gli altri paesi europei si muovono più velocemente di noi e soprattutto lo fanno con molto maggiore lungimiranza, investendo sul futuro e sui giovani e destinando alla formazione superiore e alla ricerca risorse assai più consistenti delle nostre. Se vogliamo continuare fare parte a pieno titolo dell’Area Europea della Formazione Superiore dobbiamo comportarci in maniera coerente. Il CUN è pronto a fare la sua parte, aiutando il Sistema Universitario ad assumere maggiore consapevolezza del processo in corso e ad agire di conseguenza, ma è anche indispensabile che il Governo e il Parlamento mantengano gli impegni assunti dall’Italia.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.