Da quando esiste la guerra esistono anche i reportage di guerra, tra cui quelli di figure ben note che vanno da Tucidide a Gellhorn e Hemingway. Il conflitto in Iraq nel 2003 ha segnato un cambiamento nel modello del corrispondente di guerra disarmato con il ruolo dell’ Embedded Reporter (di seguito ER). Legati ad un severo codice di comportamento, gli ER erano assegnati a delle unità che li ospitavano, diventandone effettivamente parte. Assumevano un rilievo notevole nei notiziari e la loro prossimità ad entrambe le “parti” li metteva in una posizione unica – essi facevano parte di una “parte” mentre osservavano gli effetti provocati e subiti dall’ “altra” parte , a volte suscitando, però, polemiche riguardo ai rischi di distorsione nei loro reportage. Con questo studio si intende indagare e delineare in che modo sono state presentate agli spettatori della BBC le parti opposte nel conflitto in Iraq da parte degli ER, cioè la costruzione linguistica dei protagonisti nei rispettivi ruoli di amici o nemici. Agli spettatori dei notiziari è stata presentata una dicotomia amico/nemico, una polarizzazione “noi” e “loro”, come nella retorica tradizionale? Le domande che emergono circa le parti includono il tentativo di definire il nemico e di capire se sia rappresentato come malvagio, potente e minaccioso. In contrasto, la rappresentazione della coalizione viene esplorata in particolare per capire fino a che punto erano descritti come una forza di liberazione, moralmente buona e di una potenza travolgente.
"Who is the enemy?" a linguistic analysis of the representation of the conflicting sides in Iraq"
CLARK, CAROLINE MARY DE BOHUN
2008
Abstract
Da quando esiste la guerra esistono anche i reportage di guerra, tra cui quelli di figure ben note che vanno da Tucidide a Gellhorn e Hemingway. Il conflitto in Iraq nel 2003 ha segnato un cambiamento nel modello del corrispondente di guerra disarmato con il ruolo dell’ Embedded Reporter (di seguito ER). Legati ad un severo codice di comportamento, gli ER erano assegnati a delle unità che li ospitavano, diventandone effettivamente parte. Assumevano un rilievo notevole nei notiziari e la loro prossimità ad entrambe le “parti” li metteva in una posizione unica – essi facevano parte di una “parte” mentre osservavano gli effetti provocati e subiti dall’ “altra” parte , a volte suscitando, però, polemiche riguardo ai rischi di distorsione nei loro reportage. Con questo studio si intende indagare e delineare in che modo sono state presentate agli spettatori della BBC le parti opposte nel conflitto in Iraq da parte degli ER, cioè la costruzione linguistica dei protagonisti nei rispettivi ruoli di amici o nemici. Agli spettatori dei notiziari è stata presentata una dicotomia amico/nemico, una polarizzazione “noi” e “loro”, come nella retorica tradizionale? Le domande che emergono circa le parti includono il tentativo di definire il nemico e di capire se sia rappresentato come malvagio, potente e minaccioso. In contrasto, la rappresentazione della coalizione viene esplorata in particolare per capire fino a che punto erano descritti come una forza di liberazione, moralmente buona e di una potenza travolgente.Pubblicazioni consigliate
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