Per un "mercato delle idee": oltre una Repubblica pietrificata

Il lavoro prende le mosse dall'esame della giurisprudenza costituzionale intervenuta in materia di referendum consultivi, proposti dalle Regioni, ex art. 132 Cost., e, più in generale, delle decisioni della Consulta aventi ad oggetto i rapporti intercorrenti tra Stato e Regioni (con particolare riferimento alle sentenze nn. 470/92, 496/00 e 365/07). Nell'esaminarle, si evidenzia criticamente il tratto comune che le percorre, riassumibile in un approccio aprioristico e dogmatico ai rapporti intercorrenti tra centro e autonomie, del tutto a-storico, astratto e slegato dal concreto contesto istituzionale. Il solipsistico e ripiegato atteggiamento della Corte costituzionale è indicato tra le ragioni che concorrono a rallentare la necessaria riforma dello Stato, in una direzione maggiormente autonomistica, realizzando la Repubblica pietrificata cui il titolo richiama. Il suggerimento di un diverso approccio è corroborato dalla citazione di un brano del parere richiesto dal Governo alla Corte Suprema canadese, in merito ai principi costituzionali, da cui emerge una prospettiva completamente diversa rispetto a quella italiana nell'affrontare i temi istituzionali, che mette al suo centro la necessità di un processo dialettico continuo.