L’articolo riesamina il problema delle caratteristiche generali e della datazione della necropoli birituale dell’età del bronzo di Povegliano Veronese - scoperta e scavata da G. Pellegrini tra 1876 e il 1877 - alla luce dei dati derivanti dall’analisi sistematica di diversi documenti d’archivio inediti, in primis l’epistolario Pellegrini conservato nel “Fondo Pigorini” dell’Università di Padova. Nello specifico il lavoro mostra come il sepolcreto, il cui range cronologico abbraccia il periodo compreso l’iniziale Bronzo medio 2 e l’orizzonte di passaggio tra Bronzo medio 3 e Bronzo recente, rappresenti solo il segmento superstite di un complesso funerario molto più ampio - evidentemente distrutto dalle operazioni di cava - e sia caratterizzato da una evidente stratigrafia orizzontale e da codici funerari (strutture tombali, rituale, orientamento dei defunti, associazioni di corredo) del tutto analoghi a quelli dalla coeva necropoli di Olmo di Nogara, sempre nel Veronese. Esso evidenzia inoltre come, nell’ambito del territorio compreso tra l’Adige e il Mincio, sembri possibile identificare l’esistenza di una precisa gerarchia territoriale con una fascia centrale - corrispondente significativamente agli assi fluviali del Tione-Tartaro-Menago e dell’Adige - caratterizzata da necropoli con tombe di maschi portatori di spada, e una periferia con necropoli prive di tombe di armati.
La necropoli dell'età del bronzo di Povegliano Veronese. Rilettura dei dati e nuove ipotesi interpretative a quarant'anni dalla revisione peroniana
CUPITO', MICHELE
2006
Abstract
L’articolo riesamina il problema delle caratteristiche generali e della datazione della necropoli birituale dell’età del bronzo di Povegliano Veronese - scoperta e scavata da G. Pellegrini tra 1876 e il 1877 - alla luce dei dati derivanti dall’analisi sistematica di diversi documenti d’archivio inediti, in primis l’epistolario Pellegrini conservato nel “Fondo Pigorini” dell’Università di Padova. Nello specifico il lavoro mostra come il sepolcreto, il cui range cronologico abbraccia il periodo compreso l’iniziale Bronzo medio 2 e l’orizzonte di passaggio tra Bronzo medio 3 e Bronzo recente, rappresenti solo il segmento superstite di un complesso funerario molto più ampio - evidentemente distrutto dalle operazioni di cava - e sia caratterizzato da una evidente stratigrafia orizzontale e da codici funerari (strutture tombali, rituale, orientamento dei defunti, associazioni di corredo) del tutto analoghi a quelli dalla coeva necropoli di Olmo di Nogara, sempre nel Veronese. Esso evidenzia inoltre come, nell’ambito del territorio compreso tra l’Adige e il Mincio, sembri possibile identificare l’esistenza di una precisa gerarchia territoriale con una fascia centrale - corrispondente significativamente agli assi fluviali del Tione-Tartaro-Menago e dell’Adige - caratterizzata da necropoli con tombe di maschi portatori di spada, e una periferia con necropoli prive di tombe di armati.Pubblicazioni consigliate
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