I suoli forestali, come pure la vegetazione sovrastante, hanno un ruolo di primaria importanza nel tamponare gli effetti delle attività antropiche sull’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera, da qui la necessità di sviluppare le nostre conoscenze sulle interazioni tra suolo, piante ed ambiente.La crescita degli alberi e la produttività delle foreste sono direttamente influenzate dalla quantità, qualità e giacitura del suolo. Nei suoli forestali l’accumulo superficiale di sostanza organica svolge un ruolo importante nella dinamica della fertilità. La lettiera, che presenta caratteristiche differenti a seconda delle condizioni climatiche e della vegetazione sotto cui si forma, è contemporaneamente sia fonte di carbonio e azoto per le piante e i microrganismi che luogo di stoccaggio o di accumulo attraverso il quale gli elementi nutritivi entrano nel terreno (source e sink rispettivamente nella letteratura anglosassone). L’evoluzione della sostanza organica nel terreno regola processi come la nitrificazione e denitrificazione e influenza la dotazione di macro e micro elementi lungo tutto il profilo. Le trasformazioni chimiche e biologiche dei composti organici mediano i diversi processi pedogenetici dando luogo alla formazione di orizzonti diversi il cui riconoscimento è essenziale per distinguere le diverse forme di humus. Il tipo di humus che si forma è una conseguenza delle condizioni ecologiche locali: infatti le alterazioni degli equilibri idrici e i processi erosivi si ripercuotono sul ciclo, detto anche turnover, della sostanza organica e sulla quantità e qualità dell’humus, deprimendo così la produttività dei suoli a lungo termine. Il selvicoltore nella gestione di un bosco deve quindi operare per la conservazione della sostanza organica in modo non solo da incrementare la produttività dei suoli a medio e lungo termine, ma anche per favorire lo stoccaggio dell’anidride carbonica atmosferica nel suolo. 10.1. Dinamica degli elementi nutritivi nei suoli forestali
I suoli forestali
NARDI, SERENELLA;
2005
Abstract
I suoli forestali, come pure la vegetazione sovrastante, hanno un ruolo di primaria importanza nel tamponare gli effetti delle attività antropiche sull’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera, da qui la necessità di sviluppare le nostre conoscenze sulle interazioni tra suolo, piante ed ambiente.La crescita degli alberi e la produttività delle foreste sono direttamente influenzate dalla quantità, qualità e giacitura del suolo. Nei suoli forestali l’accumulo superficiale di sostanza organica svolge un ruolo importante nella dinamica della fertilità. La lettiera, che presenta caratteristiche differenti a seconda delle condizioni climatiche e della vegetazione sotto cui si forma, è contemporaneamente sia fonte di carbonio e azoto per le piante e i microrganismi che luogo di stoccaggio o di accumulo attraverso il quale gli elementi nutritivi entrano nel terreno (source e sink rispettivamente nella letteratura anglosassone). L’evoluzione della sostanza organica nel terreno regola processi come la nitrificazione e denitrificazione e influenza la dotazione di macro e micro elementi lungo tutto il profilo. Le trasformazioni chimiche e biologiche dei composti organici mediano i diversi processi pedogenetici dando luogo alla formazione di orizzonti diversi il cui riconoscimento è essenziale per distinguere le diverse forme di humus. Il tipo di humus che si forma è una conseguenza delle condizioni ecologiche locali: infatti le alterazioni degli equilibri idrici e i processi erosivi si ripercuotono sul ciclo, detto anche turnover, della sostanza organica e sulla quantità e qualità dell’humus, deprimendo così la produttività dei suoli a lungo termine. Il selvicoltore nella gestione di un bosco deve quindi operare per la conservazione della sostanza organica in modo non solo da incrementare la produttività dei suoli a medio e lungo termine, ma anche per favorire lo stoccaggio dell’anidride carbonica atmosferica nel suolo. 10.1. Dinamica degli elementi nutritivi nei suoli forestaliPubblicazioni consigliate
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