Il contributo si inserisce all’interno della ricerca La cura e la salute del bambino nella percezione della madre condotta nella zona di Verona nel 2006 su un campione di 213 madri (campionamento a grappolo) di età compresa tra i 19 e i 50 anni, e svolta attraverso la somministrazione di un questionario a risposte chiuse. Lo studio si proponeva di indagare la capacità delle madri di attribuire a fattori di natura socio-relazionale, e non solo organici, lo stato patologico del proprio figlio. Il capitolo analizza la capacità della madre di riconoscere nelle cause di natura affettivo-relazionale, i fattori responsabili dei disturbi alimentari (in prosieguo DA), aventi carattere recidivo, del proprio figlio. Lo studio fa emergere due distinti profili di intervistate, l'uno riconducibile alle madri con figli affetti da DA che hanno ricondotto esclusivamente alle cause di natura organica l'origine della patologia del proprio figlio (profilo A), l'altro associabile alle madri che hanno evidenziato per i propri figli sofferenti di DA, cause rilevate dal contesto relazionale in cui è inserito il bambino (profilo B). Il confronto tra i due profili ha messo in rilievo come il grado di istruzione dell’intervistata discrimini la percezione delle donne tra le madri che riconducono la causa della patologia esclusivamente ad origini fisiologiche, e quelle che dimostrano di tenere in considerazione le dinamiche relazionali che coinvolgono il proprio figlio. Il livello di istruzione della madre influisce sulla sua sensibilità nel riconsocere i fattori relazionali tra le cause scatenanti i disturbi afferenti la sfera dell’alimentazione. Difatti le madri in possesso di Qualifica Professionale, (livello basso), considerano i fattori di natura fisiologica come unica causa scatenante lo stato patogeno del figlio mentre coloro che hanno conseguito un Diploma di Scuola Superiore segnalano oltre ai fattori organici anche quelli di tipologia relazionale. La madre con un grado medio di scolarizzazione risulta in possesso di una fonte di strumenti cognitivi che, rispetto alla madre con un basso livello di istruzione, le permettono di ricondurre ai DA del figlio le cause di natura relazionale. I fattori relazionali che sono stati evidenziati con maggiore frequenza sono: l’iscrizione alla materna ed il poco tempo che entrambi i genitori dedicano all'accudimento del figlio. Anche se, i fattori indicati dalla madre (profilo B) non escludono, tra le varie cause, quelle riconducibili alla sfera organica, siamo in presenza di un importante segnale, la madre risulta attenta alle dinamiche relazionali del contesto sia familiare sia extra-familiare del proprio figlio, ricollegandole ai DA del bambino. Difatti, la madre ha dimostrato di valutare le modifiche nella quotidianità del proprio bambino, iscrizione alla scuola materna, nonché le relazioni genitori-figlio, scarso tempo dedicato al figlio da parte dei genitori, come possibili luoghi d'origine dei disturbi riguardanti la sfera alimentare. Si conclude, ricordando le tre principali conclusioni del contributo: l'aver rilevato che le madri, seppur in minoranza, tengono in considerazione le cause di origine relazionale ai riguardi della patologia del proprio figlio, l'aver provato che all'aumentare del livello di istruzione le madri diventano maggiormente consapevoli delle influenze relazionali cui è sottoposto il bambino, ed infine l’aver delineato l’iscrizione alla scuola materna e lo scarso tempo dedicato dai genitori nell'accudimento del figlio come i principali fattori socio-relazionali responsabili dell’insorgenza della patologia.

Disturbi dell'alimentazione in età pediatrica: solo cause organiche?

SETIFFI, FRANCESCA
2007

Abstract

Il contributo si inserisce all’interno della ricerca La cura e la salute del bambino nella percezione della madre condotta nella zona di Verona nel 2006 su un campione di 213 madri (campionamento a grappolo) di età compresa tra i 19 e i 50 anni, e svolta attraverso la somministrazione di un questionario a risposte chiuse. Lo studio si proponeva di indagare la capacità delle madri di attribuire a fattori di natura socio-relazionale, e non solo organici, lo stato patologico del proprio figlio. Il capitolo analizza la capacità della madre di riconoscere nelle cause di natura affettivo-relazionale, i fattori responsabili dei disturbi alimentari (in prosieguo DA), aventi carattere recidivo, del proprio figlio. Lo studio fa emergere due distinti profili di intervistate, l'uno riconducibile alle madri con figli affetti da DA che hanno ricondotto esclusivamente alle cause di natura organica l'origine della patologia del proprio figlio (profilo A), l'altro associabile alle madri che hanno evidenziato per i propri figli sofferenti di DA, cause rilevate dal contesto relazionale in cui è inserito il bambino (profilo B). Il confronto tra i due profili ha messo in rilievo come il grado di istruzione dell’intervistata discrimini la percezione delle donne tra le madri che riconducono la causa della patologia esclusivamente ad origini fisiologiche, e quelle che dimostrano di tenere in considerazione le dinamiche relazionali che coinvolgono il proprio figlio. Il livello di istruzione della madre influisce sulla sua sensibilità nel riconsocere i fattori relazionali tra le cause scatenanti i disturbi afferenti la sfera dell’alimentazione. Difatti le madri in possesso di Qualifica Professionale, (livello basso), considerano i fattori di natura fisiologica come unica causa scatenante lo stato patogeno del figlio mentre coloro che hanno conseguito un Diploma di Scuola Superiore segnalano oltre ai fattori organici anche quelli di tipologia relazionale. La madre con un grado medio di scolarizzazione risulta in possesso di una fonte di strumenti cognitivi che, rispetto alla madre con un basso livello di istruzione, le permettono di ricondurre ai DA del figlio le cause di natura relazionale. I fattori relazionali che sono stati evidenziati con maggiore frequenza sono: l’iscrizione alla materna ed il poco tempo che entrambi i genitori dedicano all'accudimento del figlio. Anche se, i fattori indicati dalla madre (profilo B) non escludono, tra le varie cause, quelle riconducibili alla sfera organica, siamo in presenza di un importante segnale, la madre risulta attenta alle dinamiche relazionali del contesto sia familiare sia extra-familiare del proprio figlio, ricollegandole ai DA del bambino. Difatti, la madre ha dimostrato di valutare le modifiche nella quotidianità del proprio bambino, iscrizione alla scuola materna, nonché le relazioni genitori-figlio, scarso tempo dedicato al figlio da parte dei genitori, come possibili luoghi d'origine dei disturbi riguardanti la sfera alimentare. Si conclude, ricordando le tre principali conclusioni del contributo: l'aver rilevato che le madri, seppur in minoranza, tengono in considerazione le cause di origine relazionale ai riguardi della patologia del proprio figlio, l'aver provato che all'aumentare del livello di istruzione le madri diventano maggiormente consapevoli delle influenze relazionali cui è sottoposto il bambino, ed infine l’aver delineato l’iscrizione alla scuola materna e lo scarso tempo dedicato dai genitori nell'accudimento del figlio come i principali fattori socio-relazionali responsabili dell’insorgenza della patologia.
2007
I pensieri delle mamme: la cura e la salute del bambino nella percezione della madre
9788889480793
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