L’articolo ripercorre le diverse valutazioni storiografiche che, nel corso del XX secolo, sono state applicate ai “maestri secolari” attivi all’Università di Parigi tra XII e XIII secolo, i quali sono stati classificati da M. Grabmann e B. Smalley come “Scuola biblico-morale” o da J. Baldwin come “Circolo di Pietro Cantore”. Mostra poi che ciascuna di queste definizioni e descrizioni si può considerare in qualche modo riduttiva o unilaterale, e propone invece di raccogliere una serie di tratti che possono concorrere a caratterizzare in modo più completo l’insegnamento teologico affermatosi a Parigi nella seconda metà del XII secolo, soprattutto ad opera di maestri che si richiamavano all’insegnamento di Pietro Lombardo (Pietro Comestore, Pietro Cantore, Stefano Langton, Pietro di Poitiers, Goffredo di Poitiers, Nicola di Tournai, Guglielmo di Auxerre, William "De Montibus"). Di questi autori l’articolo presenta brevemente la produzione letteraria, sottolineando che essi hanno praticato ampiamente tanto i generi della “teologia speculativa” quanto quelli dell’esegesi biblica e della “teologia pastorale” secondo un’ottica unitaria. In secondo luogo, l’articolo riafferma la validità di un percorso storiografico già noto, proposto soprattutto da B. Smalley, secondo il quale esiste un legame diretto ed evidente tra questi maestri (che rappresentavano lo “standard” dell’insegnamento teologico nei primi decenni del ‘200) e i primi mendicanti. Questo punto è illustrato soprattutto per la “primitiva scuola domenicana” costituita da Ugo di St.-Cher, Rolando da Cremona, Reginaldo di Orléans, Umberto di Romans, sia rilevando gli influssi letterari e l’analogia di temi tra le loro opere e quelle dei “maestri secolari”, sia mostrando la presenza delle opere di questi ultimi nelle biblioteche mendicanti, soprattutto domenicane.

La teologia dei maestri secolari di Parigi e la primitiva scuola domenicana

QUINTO, RICCARDO
2006

Abstract

L’articolo ripercorre le diverse valutazioni storiografiche che, nel corso del XX secolo, sono state applicate ai “maestri secolari” attivi all’Università di Parigi tra XII e XIII secolo, i quali sono stati classificati da M. Grabmann e B. Smalley come “Scuola biblico-morale” o da J. Baldwin come “Circolo di Pietro Cantore”. Mostra poi che ciascuna di queste definizioni e descrizioni si può considerare in qualche modo riduttiva o unilaterale, e propone invece di raccogliere una serie di tratti che possono concorrere a caratterizzare in modo più completo l’insegnamento teologico affermatosi a Parigi nella seconda metà del XII secolo, soprattutto ad opera di maestri che si richiamavano all’insegnamento di Pietro Lombardo (Pietro Comestore, Pietro Cantore, Stefano Langton, Pietro di Poitiers, Goffredo di Poitiers, Nicola di Tournai, Guglielmo di Auxerre, William "De Montibus"). Di questi autori l’articolo presenta brevemente la produzione letteraria, sottolineando che essi hanno praticato ampiamente tanto i generi della “teologia speculativa” quanto quelli dell’esegesi biblica e della “teologia pastorale” secondo un’ottica unitaria. In secondo luogo, l’articolo riafferma la validità di un percorso storiografico già noto, proposto soprattutto da B. Smalley, secondo il quale esiste un legame diretto ed evidente tra questi maestri (che rappresentavano lo “standard” dell’insegnamento teologico nei primi decenni del ‘200) e i primi mendicanti. Questo punto è illustrato soprattutto per la “primitiva scuola domenicana” costituita da Ugo di St.-Cher, Rolando da Cremona, Reginaldo di Orléans, Umberto di Romans, sia rilevando gli influssi letterari e l’analogia di temi tra le loro opere e quelle dei “maestri secolari”, sia mostrando la presenza delle opere di questi ultimi nelle biblioteche mendicanti, soprattutto domenicane.
2006
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