Questo lavoro si occupa di due opere monografiche dedicate alla Quarta Crociata: la prima, il De bello Constantinopolitano del veneziano Paolo Ramusio, fu scritta nel 1572/73 e stampata nel 1604/1609; la seconda, curiosamente (ma non inspiegabilmente) intitolata Constantinopolis Belgica, dovuta a Pierre d'Outreman, un gesuita di Valenciennes, fu pubblicata nel 1643. Queste due opere sono indagate per il loro contributo alla storia degli studi bizantini in Europa. Entrambe, pur intese dagli autori come opere "scientifiche" (benché sia evidente il loro diverso livello di approfondimento critico), sono fortemente influenzate dalle circostanze storico-politiche in cui furono composte. Entrambe, infatti, rispondono a esigenze celebrative: della Repubblica di Venezia nel primo caso, della città belga di Valenciennes nel secondo. Questa città diede i natali a Baldovino ed Enrico di Fiandra, primi imperatori latini di Costantinopoli, perciò ascritti tra le "glorie" locali. Il ricorso da parte di Ramusio e Outreman alle fonti bizantine, in particolare Niceta Coniata, l'unico testimone oculare della Quarta Crociata che abbia lasciato un resoconto della presa di Costantinopoli vista dalla parte dei Bizantini, consente ai due autori di utilizzare notizie sino ad allora ignorate dagli studiosi nella ricostruzione degli eventi della Crociata. Tuttavia, il tradizionale quadro ideologico (visione negativa dell'"altro" secondo il diffuso cliché del Graeculus perfidus e scismatico) distorce significativamente la lettura del racconto dello storico bizantino e limita l'efficacia del ricorso a questa nuova fonte in entrambe le opere.
Per la storiografia sulla quarta crociata: il De bello Constantinopolitano di Paolo Ramusio e la Constantinopolis Belgica di Pierre d'Outreman
ZORZI, NICCOLO'
2006
Abstract
Questo lavoro si occupa di due opere monografiche dedicate alla Quarta Crociata: la prima, il De bello Constantinopolitano del veneziano Paolo Ramusio, fu scritta nel 1572/73 e stampata nel 1604/1609; la seconda, curiosamente (ma non inspiegabilmente) intitolata Constantinopolis Belgica, dovuta a Pierre d'Outreman, un gesuita di Valenciennes, fu pubblicata nel 1643. Queste due opere sono indagate per il loro contributo alla storia degli studi bizantini in Europa. Entrambe, pur intese dagli autori come opere "scientifiche" (benché sia evidente il loro diverso livello di approfondimento critico), sono fortemente influenzate dalle circostanze storico-politiche in cui furono composte. Entrambe, infatti, rispondono a esigenze celebrative: della Repubblica di Venezia nel primo caso, della città belga di Valenciennes nel secondo. Questa città diede i natali a Baldovino ed Enrico di Fiandra, primi imperatori latini di Costantinopoli, perciò ascritti tra le "glorie" locali. Il ricorso da parte di Ramusio e Outreman alle fonti bizantine, in particolare Niceta Coniata, l'unico testimone oculare della Quarta Crociata che abbia lasciato un resoconto della presa di Costantinopoli vista dalla parte dei Bizantini, consente ai due autori di utilizzare notizie sino ad allora ignorate dagli studiosi nella ricostruzione degli eventi della Crociata. Tuttavia, il tradizionale quadro ideologico (visione negativa dell'"altro" secondo il diffuso cliché del Graeculus perfidus e scismatico) distorce significativamente la lettura del racconto dello storico bizantino e limita l'efficacia del ricorso a questa nuova fonte in entrambe le opere.Pubblicazioni consigliate
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