La frammentarietà che caratterizza la società attuale non impedisce la costruzione di strutture che permettono alla società stessa di apparire come un insieme organizzato di individui in interazione tra loro senza tener conto della fluidità in cui gli attori sociali, siano essi artisti o fruitori, si trovano inseriti. Una delle difficoltà che caratterizzano lo studio delle scienze sociali è quella di definire l’attualità: il divenire non viene colto in quanto tale, ma solo quando è passato. I tempi ‘vicini’ al presente (passato prossimo e futuro anteriore) sono ‘troppo vicini’ all’attualità, per questo la possibilità di previsione sfugge proprio perché la certezza viene misurata con il metro del ‘passato’ unica misura ritenuta affidabile. Inoltre, si deve tener presente che la definizione di ‘arte’ non è ascrivibile al gusto personale: i giudizi estetici si formano all’interno di istituzioni e servono a mantenere in vita i canoni esistenti e a crearne di nuovi. In tale concezione si assiste a una pluralità di concezioni condivise piuttosto che a una mancanza di consenso. Il bisogno di cambiamento è sempre presente nella realtà e ci vuole del tempo per poter definire ‘arte’ un prodotto nuovo. Lo scopo generale di un modello è di fornire, in un processo più ampio, una comprensione globale della relazione tra gli elementi e mostrare come questi influenzino l’intero sistema. Nel lavoro vengono proposti tre modelli che non sono tra loro separati nettamente, ma in parte sovrapponibili e sono: il modello ‘tradizionale’ che è legato alla cultura individuale e sociale che passa attraverso la socializzazione secondaria; il modello ‘affettivo’ che individua nell’opera d’arte qualcosa di piacevole che deve essere rivalutato in quanto l’emozione è una forma di conoscenza; il modello ‘d’avanguardia’ che è il più complesso perché in esso si realizza la ricerca del nuovo attraverso la dialettica tra accettazione e rifiuto che prosegue fino all’attribuzione di senso.
Produzione e fruizione artistica: chiavi interpretative
TESSAROLO, MARISELDA
2006
Abstract
La frammentarietà che caratterizza la società attuale non impedisce la costruzione di strutture che permettono alla società stessa di apparire come un insieme organizzato di individui in interazione tra loro senza tener conto della fluidità in cui gli attori sociali, siano essi artisti o fruitori, si trovano inseriti. Una delle difficoltà che caratterizzano lo studio delle scienze sociali è quella di definire l’attualità: il divenire non viene colto in quanto tale, ma solo quando è passato. I tempi ‘vicini’ al presente (passato prossimo e futuro anteriore) sono ‘troppo vicini’ all’attualità, per questo la possibilità di previsione sfugge proprio perché la certezza viene misurata con il metro del ‘passato’ unica misura ritenuta affidabile. Inoltre, si deve tener presente che la definizione di ‘arte’ non è ascrivibile al gusto personale: i giudizi estetici si formano all’interno di istituzioni e servono a mantenere in vita i canoni esistenti e a crearne di nuovi. In tale concezione si assiste a una pluralità di concezioni condivise piuttosto che a una mancanza di consenso. Il bisogno di cambiamento è sempre presente nella realtà e ci vuole del tempo per poter definire ‘arte’ un prodotto nuovo. Lo scopo generale di un modello è di fornire, in un processo più ampio, una comprensione globale della relazione tra gli elementi e mostrare come questi influenzino l’intero sistema. Nel lavoro vengono proposti tre modelli che non sono tra loro separati nettamente, ma in parte sovrapponibili e sono: il modello ‘tradizionale’ che è legato alla cultura individuale e sociale che passa attraverso la socializzazione secondaria; il modello ‘affettivo’ che individua nell’opera d’arte qualcosa di piacevole che deve essere rivalutato in quanto l’emozione è una forma di conoscenza; il modello ‘d’avanguardia’ che è il più complesso perché in esso si realizza la ricerca del nuovo attraverso la dialettica tra accettazione e rifiuto che prosegue fino all’attribuzione di senso.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.