Da una sintetica analisi dei termini monitoraggio e qualità si evidenzia la necessità di calare il concetto di qualità su quell’elemento ambientale che è l’acqua. La qualità dell’acqua trova una sua definizione nella tipologia di usi cui l’acqua viene destinata. Da ciò deriva la definizione di un criterio di qualità e quindi per la qualità del corpo idrico verranno definiti i valori limite per la specifica qualità e gli indicatori di qualità che saranno i parametri che dovranno essere monitorati. Si definiscono le varie tipologie di indicatori, sia semplici che aggregati: di pressione ambientale, di stato, di risposta. Si procede con una analisi della normativa sulle acque e di come in questa il monitoraggio è definito. Nella normativa tutto il capitolo relativo alla tutela della qualità delle risorse idriche è compendiato in funzione degli specifici usi dei diversi tipi di corpi idrici (corsi d’acqua superficiali, laghi, acque marine costiere, acque di transizione, corpi idrici artificiali, acque sotterranee, corpi idrici a specifica destinazione – produzione acqua potabile, idonei alla vita dei pesci e dei molluschi) e sono fissati specifici aspetti di qualità ambientale, limiti agli scarichi, corretto sistema fognario e uso oculato della risorsa. La qualità, quindi, di un corpo idrico, è funzione di: valori dei parametri chimici e fisici (quantità e portata), indici di qualità biologica e trofica, presenza/assenza di microinquinanti tossici e nocivi nelle acque, nei sedimenti e nel biota. La classificazione della qualità è innovativa e si basa su valutazioni chimiche, fisiche, biologiche integrate in un indice dello stato ecologico del corpo idrico. Appare, da quanto detto, che le informazioni sulla qualità delle acque deriva da una capillare azione di monitoraggio delle acque superficiali a specifica destinazione. Viene discusso il sistema per la definizione dello stato ecologico dei corsi d’acqua Particolare attenzione viene dedicato agli indicatori aggregati: indice globale di inquinamento e indice di stato ecologico. Non si può parlare di monitoraggio, né di metodi di monitoraggio senza pensare alla loro pratica realizzazione, con l'uso, anche, di attrezzature di telerilevamento. Sono presentati, come esempio, alcuni risultati dell’azione di monitoraggio realizzata dalla Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto (ARPAV). L’utilità dell'attività di monitoraggio appare evidente nel momento della messa in opera (predisposizione, applicazione, verifica di efficacia) dei piani di tutela delle acque. L’introduzione dell’uso di funzioni trasformate, specifiche per parametro, potrebbe rendere più puntuale la valutazione della qualità delle acque. Nel campo del monitoraggio della qualità delle acque, le Autorità di bacino potrebbero essere coinvolte con maggior peso.
Il monitoraggio delle acque
RIOLFATTI, MASSIMO
2006
Abstract
Da una sintetica analisi dei termini monitoraggio e qualità si evidenzia la necessità di calare il concetto di qualità su quell’elemento ambientale che è l’acqua. La qualità dell’acqua trova una sua definizione nella tipologia di usi cui l’acqua viene destinata. Da ciò deriva la definizione di un criterio di qualità e quindi per la qualità del corpo idrico verranno definiti i valori limite per la specifica qualità e gli indicatori di qualità che saranno i parametri che dovranno essere monitorati. Si definiscono le varie tipologie di indicatori, sia semplici che aggregati: di pressione ambientale, di stato, di risposta. Si procede con una analisi della normativa sulle acque e di come in questa il monitoraggio è definito. Nella normativa tutto il capitolo relativo alla tutela della qualità delle risorse idriche è compendiato in funzione degli specifici usi dei diversi tipi di corpi idrici (corsi d’acqua superficiali, laghi, acque marine costiere, acque di transizione, corpi idrici artificiali, acque sotterranee, corpi idrici a specifica destinazione – produzione acqua potabile, idonei alla vita dei pesci e dei molluschi) e sono fissati specifici aspetti di qualità ambientale, limiti agli scarichi, corretto sistema fognario e uso oculato della risorsa. La qualità, quindi, di un corpo idrico, è funzione di: valori dei parametri chimici e fisici (quantità e portata), indici di qualità biologica e trofica, presenza/assenza di microinquinanti tossici e nocivi nelle acque, nei sedimenti e nel biota. La classificazione della qualità è innovativa e si basa su valutazioni chimiche, fisiche, biologiche integrate in un indice dello stato ecologico del corpo idrico. Appare, da quanto detto, che le informazioni sulla qualità delle acque deriva da una capillare azione di monitoraggio delle acque superficiali a specifica destinazione. Viene discusso il sistema per la definizione dello stato ecologico dei corsi d’acqua Particolare attenzione viene dedicato agli indicatori aggregati: indice globale di inquinamento e indice di stato ecologico. Non si può parlare di monitoraggio, né di metodi di monitoraggio senza pensare alla loro pratica realizzazione, con l'uso, anche, di attrezzature di telerilevamento. Sono presentati, come esempio, alcuni risultati dell’azione di monitoraggio realizzata dalla Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto (ARPAV). L’utilità dell'attività di monitoraggio appare evidente nel momento della messa in opera (predisposizione, applicazione, verifica di efficacia) dei piani di tutela delle acque. L’introduzione dell’uso di funzioni trasformate, specifiche per parametro, potrebbe rendere più puntuale la valutazione della qualità delle acque. Nel campo del monitoraggio della qualità delle acque, le Autorità di bacino potrebbero essere coinvolte con maggior peso.Pubblicazioni consigliate
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