Murray Bookchin (1921-2006), tra i maggiori pensatori anarchici della seconda metà del Novecento, è stato altresì uno dei pionieri del pensiero ecologista, di cui ha fondato una specifica corrente, denominata “ecologia sociale”. Si prende qui in analisi la filosofia della natura elaborata da Bookchin, liberamente ispirata alla logica di Aristotele e alla filosofia heheliana, che ha come tratto distintivo quello che il pensatore americano chiama “naturalismo dialettico”. La natura, secondo Bookchin, ha un “telos” inscritto nella sua stessa struttura razionale, che viene dispiegato, rendendosi così sempre più palese, dal suo processo evolutivo. Questo fine è la libertà: fine iscritto nello sviluppo della natura e che pertanto il genere umano, che della natura costituisce la parte più avvertita e cosciente, non può negare. La struttura gerarchica e autoritaria della società ha allontanato l’uomo dalla natura e dunque dal suo vero fine: l’umanità deve comprendere il proprio ruolo all’interno del processo evolutivo e favorire la piena attualizzazione storica del progetto libertario racchiuso nella sua natura.

Filosofia della natura ed etica della libertà  nel pensiero ecologista di Murray Bookchin

BERTI, FRANCESCO
1994

Abstract

Murray Bookchin (1921-2006), tra i maggiori pensatori anarchici della seconda metà del Novecento, è stato altresì uno dei pionieri del pensiero ecologista, di cui ha fondato una specifica corrente, denominata “ecologia sociale”. Si prende qui in analisi la filosofia della natura elaborata da Bookchin, liberamente ispirata alla logica di Aristotele e alla filosofia heheliana, che ha come tratto distintivo quello che il pensatore americano chiama “naturalismo dialettico”. La natura, secondo Bookchin, ha un “telos” inscritto nella sua stessa struttura razionale, che viene dispiegato, rendendosi così sempre più palese, dal suo processo evolutivo. Questo fine è la libertà: fine iscritto nello sviluppo della natura e che pertanto il genere umano, che della natura costituisce la parte più avvertita e cosciente, non può negare. La struttura gerarchica e autoritaria della società ha allontanato l’uomo dalla natura e dunque dal suo vero fine: l’umanità deve comprendere il proprio ruolo all’interno del processo evolutivo e favorire la piena attualizzazione storica del progetto libertario racchiuso nella sua natura.
1994
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