La “dinamica costituzionale” nella Confederazione svizzera: qualche spunto di riflessione sul ruolo dei diritti popolari nel procedimento di revisione costituzionale

Il potere di revisione costituzionale ha sempre rivestito un ruolo di estrema importanza all’interno della teoria dello stato federale. Da una parte perché i modi del suo esercizio sono indicativi della stessa forma di stato (com’è d’esempio il fatto che la partecipazione delle entità locali al processo di revisione è stato assunto a criterio definitorio della forma di stato federale); dall’altra perché il suo operare concreto fornisce la misura della dinamicità dell’ordinamento, vale a dire dell’aspetto più importante del federalismo, che è la capacità del sistema di assicurare il continuo rinnovo del foedus tra entità locali e stato centrale. Tutto ciò è ben evidente nell’ordinamento svizzero. In Svizzera infatti il procedimento di revisione costituzionale riveste un ruolo forse ancor più significativo che altrove a causa dell’enorme peso attribuito alla partecipazione popolare in tutte le sue fasi. Dall’elaborazione del progetto di nuova costituzione (revisione totale ex art. 193 Cost. fed.), o di nuova disposizione costituzionale (revisione parziale ex art. 194 Cost. fed.) fino all’approvazione definitiva ed alla loro entrata in vigore, il procedimento si svolge in una forma che potremmo definire collaborativa tra istituzioni rappresentative e base popolare, ma nella logica che la legittimazione deve sempre provenire da quest’ultima.