È fuori di dubbio che la paura svolga un ruolo importante ai fini della sopravvivenza. Come sono altrettanto note le reazioni comportamentali innescate dalla paura: fuga e aggressività. La prima risposta è il tentativo di frapporre maggiore distanza possibile tra sé e lo stimolo pericoloso. Lasciare il campo, sottrarsi al contatto fisico. Ovviamente, nell'essere umano la fuga non si caratterizza solo per un movimento spaziale. Si presenta anche come movimento psicologico. Sicché la fuga si manifesta altresì come ritiro dell'azione. Chiusura in se stessi. Presa di distanza esistenziale dal mondo. In pratica, stretti dalla depressione in un angolo della propria stanza, si tratta di una fuga dalla società. Un fallimento della socialità. La seconda risposta consiste in un movimento contro lo stimolo percepito come pericoloso. Per annientarlo, nello spirito e/o nel corpo. Siamo in presenza delle innumerevoli maschere con cui la violenza si presenta sul palcoscenico umano. Allora, la paura arma l'uomo contro l'uomo e allontana l'uomo dall'uomo. Sulla base di queste premesse, il capitolo analizza la costruzione sociale della paura quale strumento per manipolare le relazioni sociali.

La paura come prigione della mente. Guerra globale e confini relazionali

ZAMPERINI, ADRIANO
2005

Abstract

È fuori di dubbio che la paura svolga un ruolo importante ai fini della sopravvivenza. Come sono altrettanto note le reazioni comportamentali innescate dalla paura: fuga e aggressività. La prima risposta è il tentativo di frapporre maggiore distanza possibile tra sé e lo stimolo pericoloso. Lasciare il campo, sottrarsi al contatto fisico. Ovviamente, nell'essere umano la fuga non si caratterizza solo per un movimento spaziale. Si presenta anche come movimento psicologico. Sicché la fuga si manifesta altresì come ritiro dell'azione. Chiusura in se stessi. Presa di distanza esistenziale dal mondo. In pratica, stretti dalla depressione in un angolo della propria stanza, si tratta di una fuga dalla società. Un fallimento della socialità. La seconda risposta consiste in un movimento contro lo stimolo percepito come pericoloso. Per annientarlo, nello spirito e/o nel corpo. Siamo in presenza delle innumerevoli maschere con cui la violenza si presenta sul palcoscenico umano. Allora, la paura arma l'uomo contro l'uomo e allontana l'uomo dall'uomo. Sulla base di queste premesse, il capitolo analizza la costruzione sociale della paura quale strumento per manipolare le relazioni sociali.
2005
La paura, male oscuro del nostro tempo
8886590709
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/1428876
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
  • OpenAlex ND
social impact