La semplice apertura commerciale dei mercati nazionali non è certamente sufficiente a disciplinare i comportamenti d'impresa e da ciò consegue il ruolo fondamentale della normativa per la tutela della concorrenza. Nell'applicazione delle regole comunitarie della concorrenza, grande attenzione è stata dedicata alle "intese verticali", in modo particolare ai rapporti di distribuzione i quali, pur essendo idonei a promuovere l'efficienza e l'integrazione dei mercati, generano il rischio di una compartimentazione del mercato unico in mercati nazionali, nonché ostacoli all'ingresso del mercato di nuovi produttori. Il Reg. 2790/99, entrato in vigore nel giugno 2000, sostituisce una serie di regolamenti relativi a specifici tipi di accordi: il Reg. 1983/83 sulla distribuzione esclusiva, il Reg. 1984/83 sulle esclusive di acquisto e il Reg. 4087/88 sugli accordi di franchising. L'adozione di questo Regolamento voleva essere il primo passo a testimonianza dell'impegno della Commissione verso la semplificazione del diritto della concorrenza, dedicando maggiore attenzione agli aspetti economici: la nuova disciplina, infatti, è volta a modificare le modalità di valutazione degli effetti degli accordi verticali, passando da una visione formalistica ad un'analisi che sia anche e soprattutto di tipo economico. Infatti, non si disciplinano più specifici tipi di accordi di distribuzione (come avveniva con i precedenti regolamenti di esenzione) ma, in generale, la categoria dei contratti verticali "..fra due o più imprese, operanti ciascuna, ai fini dell'accordo, ad un livello differente della catena di produzione o di distribuzione, o che si riferiscono alle condizioni in base alle quali le parti possono acquisire, vendere o rivendere determinati beni o servizi..".
Spunti di riflessione sulla distribuzione commerciale alla luce della nuova politica comunitaria della concorrenza.
SEGA, DANIELA
2002
Abstract
La semplice apertura commerciale dei mercati nazionali non è certamente sufficiente a disciplinare i comportamenti d'impresa e da ciò consegue il ruolo fondamentale della normativa per la tutela della concorrenza. Nell'applicazione delle regole comunitarie della concorrenza, grande attenzione è stata dedicata alle "intese verticali", in modo particolare ai rapporti di distribuzione i quali, pur essendo idonei a promuovere l'efficienza e l'integrazione dei mercati, generano il rischio di una compartimentazione del mercato unico in mercati nazionali, nonché ostacoli all'ingresso del mercato di nuovi produttori. Il Reg. 2790/99, entrato in vigore nel giugno 2000, sostituisce una serie di regolamenti relativi a specifici tipi di accordi: il Reg. 1983/83 sulla distribuzione esclusiva, il Reg. 1984/83 sulle esclusive di acquisto e il Reg. 4087/88 sugli accordi di franchising. L'adozione di questo Regolamento voleva essere il primo passo a testimonianza dell'impegno della Commissione verso la semplificazione del diritto della concorrenza, dedicando maggiore attenzione agli aspetti economici: la nuova disciplina, infatti, è volta a modificare le modalità di valutazione degli effetti degli accordi verticali, passando da una visione formalistica ad un'analisi che sia anche e soprattutto di tipo economico. Infatti, non si disciplinano più specifici tipi di accordi di distribuzione (come avveniva con i precedenti regolamenti di esenzione) ma, in generale, la categoria dei contratti verticali "..fra due o più imprese, operanti ciascuna, ai fini dell'accordo, ad un livello differente della catena di produzione o di distribuzione, o che si riferiscono alle condizioni in base alle quali le parti possono acquisire, vendere o rivendere determinati beni o servizi..".Pubblicazioni consigliate
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