Nei bacini montani dell’area alpina il reticolo idrografico può essere distinto in una rete colluviale più periferica, nella quale il substrato viene inciso più debolmente e la capacità di trasporto della corrente risulta debole ed effimera anche durante gli eventi di piena formativi, e in una rete alluvionale, dove il corso d’acqua comincia a scorrere sui sedimenti che esso stesso trasporta e seleziona. Lo studio è orientato all’identificazione del reticolo idrografico e alla quantificazione degli indicatori morfodinamici che consentono di operare una distinzione tra versante, rete colluviale e corso d’acqua alluvionale. Un’indagine di campo è stata condotta in un bacino idrografico delle Alpi dolomitiche (Rio Cordevole chiuso in località Vizza, Arabba, Bl). Il bacino presenta, nella zona di testata, una sviluppata rete effimera colluviale ed è contraddistinto, nel tratto alluvionale, da un alveo con sedimenti anche molto grossolani (ciottoli e massi) e dalla organizzazione prevalente del letto in unità morfologiche a rapida e a step pool. Lungo il reticolo idrografico dell’alto Rio Cordevole sono state condotte misure dirette di portata liquida (63 misure mediante tracciante in 9 sezioni di controllo distribuite sul bacino), di larghezza e profondità della sezione di piene rive (104 sezioni sul collettore principale e 77 sezioni su 5 tratti colluviali) e della pendenza locale del reticolo. Le misure di portata lungo il reticolo hanno consentito di determinare un legame funzionale tra l’area drenata localmente lungo il reticolo e la portata formativa a piene rive. Con l’ausilio di tecniche GIS questa relazione funzionale, affiancata dalle informazioni topografiche desunte dai rilievi di campo, ha permesso di calcolare i valori della stream power che discriminano la transizione dal versante ai tratti colluviali ed il passaggio da questi ultimi alla rete alluvionale.
Identificazione morfodinamica del reticolo idrografico: integrazione fra rilievi di campo e tecniche GIS
D'AGOSTINO, VINCENZO;VIANELLO, ALESSANDRO
2005
Abstract
Nei bacini montani dell’area alpina il reticolo idrografico può essere distinto in una rete colluviale più periferica, nella quale il substrato viene inciso più debolmente e la capacità di trasporto della corrente risulta debole ed effimera anche durante gli eventi di piena formativi, e in una rete alluvionale, dove il corso d’acqua comincia a scorrere sui sedimenti che esso stesso trasporta e seleziona. Lo studio è orientato all’identificazione del reticolo idrografico e alla quantificazione degli indicatori morfodinamici che consentono di operare una distinzione tra versante, rete colluviale e corso d’acqua alluvionale. Un’indagine di campo è stata condotta in un bacino idrografico delle Alpi dolomitiche (Rio Cordevole chiuso in località Vizza, Arabba, Bl). Il bacino presenta, nella zona di testata, una sviluppata rete effimera colluviale ed è contraddistinto, nel tratto alluvionale, da un alveo con sedimenti anche molto grossolani (ciottoli e massi) e dalla organizzazione prevalente del letto in unità morfologiche a rapida e a step pool. Lungo il reticolo idrografico dell’alto Rio Cordevole sono state condotte misure dirette di portata liquida (63 misure mediante tracciante in 9 sezioni di controllo distribuite sul bacino), di larghezza e profondità della sezione di piene rive (104 sezioni sul collettore principale e 77 sezioni su 5 tratti colluviali) e della pendenza locale del reticolo. Le misure di portata lungo il reticolo hanno consentito di determinare un legame funzionale tra l’area drenata localmente lungo il reticolo e la portata formativa a piene rive. Con l’ausilio di tecniche GIS questa relazione funzionale, affiancata dalle informazioni topografiche desunte dai rilievi di campo, ha permesso di calcolare i valori della stream power che discriminano la transizione dal versante ai tratti colluviali ed il passaggio da questi ultimi alla rete alluvionale.Pubblicazioni consigliate
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