Il pudore può essere visto come il primo, più originario superamento della cattiva soggettività, del soggetto in quanto rimane confinato in una individualità escludente, che si limita a volere soltanto se stesso nella propria particolarità, con il conseguente rifiuto dell’universale. Il pudore, in quanto rappresenta un forte richiamo alla somaticità, rivela anche che l’essere umano è costitutivamente legato, compromesso con la propria corporeità. Il pudore, tuttavia, pur apparendo come natura, si mostra al tempo stesso come una fisicità che è orientata oltre la pura natura: in questo senso esso rivela che la stessa corporeità umana è già, per così dire, compromessa con lo spirito.
Per un significato etico e antropologico del pudore
BIASUTTI, FRANCO
2005
Abstract
Il pudore può essere visto come il primo, più originario superamento della cattiva soggettività, del soggetto in quanto rimane confinato in una individualità escludente, che si limita a volere soltanto se stesso nella propria particolarità, con il conseguente rifiuto dell’universale. Il pudore, in quanto rappresenta un forte richiamo alla somaticità, rivela anche che l’essere umano è costitutivamente legato, compromesso con la propria corporeità. Il pudore, tuttavia, pur apparendo come natura, si mostra al tempo stesso come una fisicità che è orientata oltre la pura natura: in questo senso esso rivela che la stessa corporeità umana è già, per così dire, compromessa con lo spirito.Pubblicazioni consigliate
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