Il libro, con prefazione di Francesco Orlando, affronta le modalità discorsive e la lezione di Galileo nelle prose del più combattivo e consapevole dei gruppi di scienziati-scrittori della seconda metà del Seicento, raccolto intorno a Giovanni Alfonso Borelli (Malpighi, Bellini, Rossetti, Zambeccari, Ferroni). il titolo del libro allude ai regimi figurali della simulazione/dissimulazione in cui, in presenza di un'istanza repressiva, il "vero" è variamente sostanziato di "falso". La prospettiva d'indagine presuppone dunque un tasso di figuralità e una "letterarietà" dei testi scientifici. All'ideologia dell'avversario, dopo la condanna del 1633, tendente a ridurre i progetti degli uomini a ingannevole apparenza, i galileiani più "risoluti" oppongono una cosmologia larvatamente copernicana, una concezione corpuscolare della materia e un'etica dialogica e laica, che mettono in discussione i più consolidati topoi dell'immaginario barocco. Alla caducità viene contrappsta infatti la progettualità, all'indistinzione fra sonno e veglia la conoscibilità dei fantasmi della mente. Il libro analizza in questa prospettiva teorica, e con strumenti filologici e retorici applicati a documenti inediti e rari, otto prose in volgare con oggetti scientifici che vanno dal pericoloso campo astronomico a quello delle scienze della vita.
Il vero in maschera. Dialogismi galileiani. Idee e forme nelle prose scientifiche del Seicento.
ZINATO, EMANUELE
2003
Abstract
Il libro, con prefazione di Francesco Orlando, affronta le modalità discorsive e la lezione di Galileo nelle prose del più combattivo e consapevole dei gruppi di scienziati-scrittori della seconda metà del Seicento, raccolto intorno a Giovanni Alfonso Borelli (Malpighi, Bellini, Rossetti, Zambeccari, Ferroni). il titolo del libro allude ai regimi figurali della simulazione/dissimulazione in cui, in presenza di un'istanza repressiva, il "vero" è variamente sostanziato di "falso". La prospettiva d'indagine presuppone dunque un tasso di figuralità e una "letterarietà" dei testi scientifici. All'ideologia dell'avversario, dopo la condanna del 1633, tendente a ridurre i progetti degli uomini a ingannevole apparenza, i galileiani più "risoluti" oppongono una cosmologia larvatamente copernicana, una concezione corpuscolare della materia e un'etica dialogica e laica, che mettono in discussione i più consolidati topoi dell'immaginario barocco. Alla caducità viene contrappsta infatti la progettualità, all'indistinzione fra sonno e veglia la conoscibilità dei fantasmi della mente. Il libro analizza in questa prospettiva teorica, e con strumenti filologici e retorici applicati a documenti inediti e rari, otto prose in volgare con oggetti scientifici che vanno dal pericoloso campo astronomico a quello delle scienze della vita.Pubblicazioni consigliate
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