Per capire se la tristezza viene discriminata nella musica dalla tenerezza, nella percezione delle persone, lo studio mise a fuoco brani di musica classica in cui fossero presenti le strutture musicali che, secondo Sloboda & Juslin evocano tristezza o tenerezza - solo 3 di tali strutture differiscono da Tenerezza a Tristezza; i brani selezionati erano 40, ciascuno di durata pari a 85”. I brani sono stati divisi in 9 categorie a seconda dell’emozione evocata dalla musica nei primi 40” o agli 80” - e.g., vi erano brani che iniziavano con tenerezza e terminavano con tenerezza, tristezza e neutro, o brani che iniziavano con tristezza e terminavano con tenerezza, neutro e tristezza. Un pre-test con 8 musicisti esperti ha confermato la presenza delle emozioni di Tenerezza e Tristezza nei 40 brani selezionati per l’esperimento. Nell’esperimento vero e proprio i soggetti - 24 studenti universitari, 12 musicisti e 12 non-musicisti, furono divisi in due gruppi. I soggetti, dopo aver definito le loro preferenze musicali, ascoltavano dei brani e per ogni brano, in due momenti ( a 40” e a 80” ), giudicavano, nel minor tempo possibile, se secondo loro la musica evocava tristezza, tenerezza o nessuna delle due. Per ogni brano furono registrate al computer le valutazioni dei soggetti ed i loro tempi di reazione nel rispondere.L’analisi delle valutazioni mostra che non vi sono differenze significative (a 40” o 80” secondi), tra i due Gruppi: questo significa che le modifiche ai brani non hanno influenzato le risposte dei soggetti. Per quanto riguarda il riconoscimento della qualita’ emotiva della musica, i soggetti riconoscono correttamente la tristezza, ma confondono la tenerezza con la musica 'neutra'. Questo conferma in parte l’ipotesi per cui la tenerezza e la tristezza non vengono distinte nettamente, anche se lo studio mostra che i soggetti riescono ad intuire l’andamento emotivo presente nella musica, valutando la tenerezza con punteggi piu’ bassi della tristezza. La tenerezza risulta l’emozione maggiormente difficile da riconoscere perche’ anche i brani totalmente teneri (cioe’ dove non era presente un cambiamento della qualita’ emotiva all’interno della musica), non venivano percepiti come tali. Si è riscontrata una differenza significativa tra musicisti e non-musicisti nelle valutazioni, ma solo per i brani che iniziano con tenerezza e terminano con tristezza, e solo a 40” di ascolto, in cui i musicisti riconoscono la tenerezza più dei non musicisti. I musicisti sia a 40” che a 80” secondi di ascolto rispondono inoltre in tempi nettamente piu’ brevi dei non-musicisti - i musicisti riconoscono piu’ velocemente le strutture della musica associate alle diverse emozioni, grazie anche alla propria esperienza di ascolto.
Emozioni nella musica: riconoscimento della tristezza e della tenerezza
ZAMMUNER, VANDA
2004
Abstract
Per capire se la tristezza viene discriminata nella musica dalla tenerezza, nella percezione delle persone, lo studio mise a fuoco brani di musica classica in cui fossero presenti le strutture musicali che, secondo Sloboda & Juslin evocano tristezza o tenerezza - solo 3 di tali strutture differiscono da Tenerezza a Tristezza; i brani selezionati erano 40, ciascuno di durata pari a 85”. I brani sono stati divisi in 9 categorie a seconda dell’emozione evocata dalla musica nei primi 40” o agli 80” - e.g., vi erano brani che iniziavano con tenerezza e terminavano con tenerezza, tristezza e neutro, o brani che iniziavano con tristezza e terminavano con tenerezza, neutro e tristezza. Un pre-test con 8 musicisti esperti ha confermato la presenza delle emozioni di Tenerezza e Tristezza nei 40 brani selezionati per l’esperimento. Nell’esperimento vero e proprio i soggetti - 24 studenti universitari, 12 musicisti e 12 non-musicisti, furono divisi in due gruppi. I soggetti, dopo aver definito le loro preferenze musicali, ascoltavano dei brani e per ogni brano, in due momenti ( a 40” e a 80” ), giudicavano, nel minor tempo possibile, se secondo loro la musica evocava tristezza, tenerezza o nessuna delle due. Per ogni brano furono registrate al computer le valutazioni dei soggetti ed i loro tempi di reazione nel rispondere.L’analisi delle valutazioni mostra che non vi sono differenze significative (a 40” o 80” secondi), tra i due Gruppi: questo significa che le modifiche ai brani non hanno influenzato le risposte dei soggetti. Per quanto riguarda il riconoscimento della qualita’ emotiva della musica, i soggetti riconoscono correttamente la tristezza, ma confondono la tenerezza con la musica 'neutra'. Questo conferma in parte l’ipotesi per cui la tenerezza e la tristezza non vengono distinte nettamente, anche se lo studio mostra che i soggetti riescono ad intuire l’andamento emotivo presente nella musica, valutando la tenerezza con punteggi piu’ bassi della tristezza. La tenerezza risulta l’emozione maggiormente difficile da riconoscere perche’ anche i brani totalmente teneri (cioe’ dove non era presente un cambiamento della qualita’ emotiva all’interno della musica), non venivano percepiti come tali. Si è riscontrata una differenza significativa tra musicisti e non-musicisti nelle valutazioni, ma solo per i brani che iniziano con tenerezza e terminano con tristezza, e solo a 40” di ascolto, in cui i musicisti riconoscono la tenerezza più dei non musicisti. I musicisti sia a 40” che a 80” secondi di ascolto rispondono inoltre in tempi nettamente piu’ brevi dei non-musicisti - i musicisti riconoscono piu’ velocemente le strutture della musica associate alle diverse emozioni, grazie anche alla propria esperienza di ascolto.Pubblicazioni consigliate
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