La critica dell’arte rappresenta ancor oggi il luogo privilegiato dello scontro tra ragione ed emozione, definire chi dei due prevale sull’altro e su quale base legittimare il giudizio estetico appare improbabile. L’idea del presente lavoro è quella di verificare se vi siano rapporti tra recensioni, critica musicale e le classifiche di vendita dei dischi, come immagine del gusto dei consumatori e delle scelte musicali del pubblico. Sono state scelte riviste mensili e settimanali e analizzate le classifiche di vendita. Dai risultati sembra esistere una doppia utenza: quella del critico che, da competente, analizza e compara la musica di un dato autore e il pubblico che, come utente-fruitore, si comporta ‘pizzicando’ di qua e di là, forse seguendo i propri gusti già confezionati e stabiliti. E’ l’ascolto diretto, non mediato da chi conosce di più che invoglia all’acquisto. Ci si potrebbe chiedere quanto le preselezioni delle case discografiche influenzano sui gusti e quanto l’a posizione dei critici incide sulla scelta delle case discografiche. Il discorso sarebbe molto ampio e dovrebbe considerare gli stadi ‘plurimi’ che si pongono tra chi produce e il fruitore che si configura come una struttura finalizzata a produrre un servizio rivolto ad un utente finale.
Doppia utenza della musica leggera
TESSAROLO, MARISELDA
2003
Abstract
La critica dell’arte rappresenta ancor oggi il luogo privilegiato dello scontro tra ragione ed emozione, definire chi dei due prevale sull’altro e su quale base legittimare il giudizio estetico appare improbabile. L’idea del presente lavoro è quella di verificare se vi siano rapporti tra recensioni, critica musicale e le classifiche di vendita dei dischi, come immagine del gusto dei consumatori e delle scelte musicali del pubblico. Sono state scelte riviste mensili e settimanali e analizzate le classifiche di vendita. Dai risultati sembra esistere una doppia utenza: quella del critico che, da competente, analizza e compara la musica di un dato autore e il pubblico che, come utente-fruitore, si comporta ‘pizzicando’ di qua e di là, forse seguendo i propri gusti già confezionati e stabiliti. E’ l’ascolto diretto, non mediato da chi conosce di più che invoglia all’acquisto. Ci si potrebbe chiedere quanto le preselezioni delle case discografiche influenzano sui gusti e quanto l’a posizione dei critici incide sulla scelta delle case discografiche. Il discorso sarebbe molto ampio e dovrebbe considerare gli stadi ‘plurimi’ che si pongono tra chi produce e il fruitore che si configura come una struttura finalizzata a produrre un servizio rivolto ad un utente finale.Pubblicazioni consigliate
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