Il contributo analizza la dimensione strutturale dello sguardo nella produzione di Max Ophuls attraverso “Liebelei” (“Amanti folli”, 1932) e “Madame de” (“I gioielli di Madame de..., 1953), rispettivamente opera degli esordi e della piena maturità. Nell’accostamento si intende far interagire la tensione tra la funzione del modulo visivo dello “scandalo”, individuato nel primo film, e il modulo “dell’esibizione” quale pratica di regia sociale, caratterizzante il secondo.
"Mirare al cuore". Liebelei e Madame de..
POLATO, FARAH
2003
Abstract
Il contributo analizza la dimensione strutturale dello sguardo nella produzione di Max Ophuls attraverso “Liebelei” (“Amanti folli”, 1932) e “Madame de” (“I gioielli di Madame de..., 1953), rispettivamente opera degli esordi e della piena maturità. Nell’accostamento si intende far interagire la tensione tra la funzione del modulo visivo dello “scandalo”, individuato nel primo film, e il modulo “dell’esibizione” quale pratica di regia sociale, caratterizzante il secondo.File in questo prodotto:
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