Questo lavoro mira a sottolineare l'importanza che l'evoluzione tettonica a carattere regionale e locale assume sul controllo dei ben più tangibili processi di deformazione dei versanti. Dopo una breve sintesi sulla composizione e sulla struttura delle Alpi, se ne ripercorre la storia genetica, ponendo maggior enfasi sulle ultime fasi evolutive (Neoalpine), responsabili dell'attuale assetto della catena in particolare per quanto riguarda i rilievo topografico e le deformazione di tipo fragile. Partendo quindi dall'assioma che i grandi fenomeni di dissesto sono legati alla concomitanza di elevata energia di rilievo e cattive condizioni geomeccaniche dell'ammasso roccioso, gli autori evidenziano come queste caratteristiche si trovino, non a caso, lungo il settore assiale della catena ed, in particolare, in corrispondenza delle aree in cui il sollevamento differenziale è stato più rapido in tempi recenti ed attuali. L'ubicazione dei più estesi processi di instabilità di versante non è quindi da considerarsi casuale, ma è invece da ricondurre ad una complessa evoluzione tettonica, sviluppatasi nel corso di milioni di anni. Infine, vengono brevemente descritti tre casi, rispettivamente in media Val d'Aosta, in Trentino nord-occidentale ed in Alto Adige, in cui si è riconosciuto che le relazioni tra assetto tettonico fragile e Deformazioni Gravitative Profonde di Versante (DGPV) sono particolarmente significative.
Introduzione alla tettonica fragile neoalpina e sua influenza sull'instabilità dei versanti
BISTACCHI, ANDREA LUIGI PAOLO;MASSIRONI, MATTEO
2001
Abstract
Questo lavoro mira a sottolineare l'importanza che l'evoluzione tettonica a carattere regionale e locale assume sul controllo dei ben più tangibili processi di deformazione dei versanti. Dopo una breve sintesi sulla composizione e sulla struttura delle Alpi, se ne ripercorre la storia genetica, ponendo maggior enfasi sulle ultime fasi evolutive (Neoalpine), responsabili dell'attuale assetto della catena in particolare per quanto riguarda i rilievo topografico e le deformazione di tipo fragile. Partendo quindi dall'assioma che i grandi fenomeni di dissesto sono legati alla concomitanza di elevata energia di rilievo e cattive condizioni geomeccaniche dell'ammasso roccioso, gli autori evidenziano come queste caratteristiche si trovino, non a caso, lungo il settore assiale della catena ed, in particolare, in corrispondenza delle aree in cui il sollevamento differenziale è stato più rapido in tempi recenti ed attuali. L'ubicazione dei più estesi processi di instabilità di versante non è quindi da considerarsi casuale, ma è invece da ricondurre ad una complessa evoluzione tettonica, sviluppatasi nel corso di milioni di anni. Infine, vengono brevemente descritti tre casi, rispettivamente in media Val d'Aosta, in Trentino nord-occidentale ed in Alto Adige, in cui si è riconosciuto che le relazioni tra assetto tettonico fragile e Deformazioni Gravitative Profonde di Versante (DGPV) sono particolarmente significative.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.