Nel saggio ci si propone di evidenziare l’importanza dell’intreccio della mano e della parola nella promozione delle abilità linguistiche del bambino e, più in generale, di tutte le sue risorse costitutive. Attraverso un excursus nella pedagogia dell’Otto-Novecento, dapprima viene illustrato come Maria Montessori si sia soffermata sulla verbalità e sull’attività della mano quali tratti distintivi dell’essere umano, sottolineando il parallelismo che sussiste nel loro sviluppo. Si passa quindi a considerare la proposta didattica di un’altra grande figura del passato – Rosa Agazzi – fondata sul principio della «lingua in azione» e mirante allo sviluppo armonico del bambino attraverso la promozione simultanea dell’attività della mano, del pensiero, della parola, del sentimento e della volontà. Venendo all’oggi, si segnala come, per aiutare il bambino nel potenziamento delle sue capacità linguistiche, sia necessario indurlo a servirsene motivato da un effettivo interesse comunicativo e che, per far questo, occorre basarsi su quell’agire collaborativo in cui la mano e la parola, in quanto mezzi d’espressione e strumenti d’azione, intrecciandosi concrescono. Si auspica, infine, che nella scuola dell’infanzia la gestualità, metonimicamente rappresentata dalla mano, venga coltivata non solo nella sua funzione integrativa delle spiegazioni verbali che si intendono trasmettere, ma anche in quella di espressione della dimensione relazionale, affettiva ed emotiva degli scambi comunicativi, per il profondo influsso che quest’ultima esercita sull’intero processo di insegnamento-apprendimento e, quindi, anche sulla sollecitazione e sull’affinamento delle capacità linguistiche.
La mano e la parola nell'educazione linguistica del bambino
GASPERI, EMMA
2004
Abstract
Nel saggio ci si propone di evidenziare l’importanza dell’intreccio della mano e della parola nella promozione delle abilità linguistiche del bambino e, più in generale, di tutte le sue risorse costitutive. Attraverso un excursus nella pedagogia dell’Otto-Novecento, dapprima viene illustrato come Maria Montessori si sia soffermata sulla verbalità e sull’attività della mano quali tratti distintivi dell’essere umano, sottolineando il parallelismo che sussiste nel loro sviluppo. Si passa quindi a considerare la proposta didattica di un’altra grande figura del passato – Rosa Agazzi – fondata sul principio della «lingua in azione» e mirante allo sviluppo armonico del bambino attraverso la promozione simultanea dell’attività della mano, del pensiero, della parola, del sentimento e della volontà. Venendo all’oggi, si segnala come, per aiutare il bambino nel potenziamento delle sue capacità linguistiche, sia necessario indurlo a servirsene motivato da un effettivo interesse comunicativo e che, per far questo, occorre basarsi su quell’agire collaborativo in cui la mano e la parola, in quanto mezzi d’espressione e strumenti d’azione, intrecciandosi concrescono. Si auspica, infine, che nella scuola dell’infanzia la gestualità, metonimicamente rappresentata dalla mano, venga coltivata non solo nella sua funzione integrativa delle spiegazioni verbali che si intendono trasmettere, ma anche in quella di espressione della dimensione relazionale, affettiva ed emotiva degli scambi comunicativi, per il profondo influsso che quest’ultima esercita sull’intero processo di insegnamento-apprendimento e, quindi, anche sulla sollecitazione e sull’affinamento delle capacità linguistiche.Pubblicazioni consigliate
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