Nel presente lavoro di ricerca è stata sottoposta a verifica la natura motivazionale dell’effetto di sovraesclusione (Leyens e Yzerbyt, 1992). Tale fenomeno si manifesta quando le persone devono stabilire l’appartenenza categoriale di altri individui. In condizioni di scarsa disponibilità di informazioni, la tendenza è quella di essere particolarmente restrittivi nell’includere all’interno del proprio gruppo altri individui dall’appartenenza categoriale ambigua. La spiegazione che viene fornita rimanda ad aspetti motivazionali di protezione dell’identità sociale. Nel presente studio è stata manipolata la salienza dei criteri di categorizzazione: questa poteva essere socialmente molto rilevante per l’individuo (Esperimento 1) oppure poco rilevante (Esperimento 2). Il paradigma sperimentale si basa su un compito di memoria di riconoscimento, utilizzando le errate inclusioni categoriali come variabile dipendente. Le ipotesi prevedono che solo nel caso in cui sia in gioco un’identità sociale rilevante si presenti il fenomeno di sovraesclusione, mentre in condizioni di scarsa rilevanza del criterio di categorizzazione operino processi differenti, quali il bias del falso consenso. I risultati dei due esperimenti confermano tali ipotesi.

Fenomeni di sovraesclusione dal proprio gruppo in compiti di memoria: una spiegazione motivazionale

CASTELLI, LUIGI ALESSANDRO;ARCURI, LUCIANO
2000

Abstract

Nel presente lavoro di ricerca è stata sottoposta a verifica la natura motivazionale dell’effetto di sovraesclusione (Leyens e Yzerbyt, 1992). Tale fenomeno si manifesta quando le persone devono stabilire l’appartenenza categoriale di altri individui. In condizioni di scarsa disponibilità di informazioni, la tendenza è quella di essere particolarmente restrittivi nell’includere all’interno del proprio gruppo altri individui dall’appartenenza categoriale ambigua. La spiegazione che viene fornita rimanda ad aspetti motivazionali di protezione dell’identità sociale. Nel presente studio è stata manipolata la salienza dei criteri di categorizzazione: questa poteva essere socialmente molto rilevante per l’individuo (Esperimento 1) oppure poco rilevante (Esperimento 2). Il paradigma sperimentale si basa su un compito di memoria di riconoscimento, utilizzando le errate inclusioni categoriali come variabile dipendente. Le ipotesi prevedono che solo nel caso in cui sia in gioco un’identità sociale rilevante si presenti il fenomeno di sovraesclusione, mentre in condizioni di scarsa rilevanza del criterio di categorizzazione operino processi differenti, quali il bias del falso consenso. I risultati dei due esperimenti confermano tali ipotesi.
2000
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