Nelle patologie alcol-correlate, la produzione di radicali liberi può svolgere un ruolo importante nella patogenesi del danno epatico ed influenzare il turnover cellulare. Lo scopo di questo studio è stato di correlare i livelli di perossidazione lipidica, delle difese anti-ossidanti e del metabolismo del ferro con i processi di citoproliferazione ed apoptosi riscontrati in pazienti con epatopatia alcolica, e di paragonarli con quelli ottenuti in pazienti con epatopatie virali. Nei 55 pazienti studiati, suddivisi in 10 con epatopatia alcolica (EC), 34 con epatite cronica HCV-correlata (HCV) ed 11 con epatite cronica HBV-correlata (HBV) sono stati studiati i livelli di: ferritina sierica, ferro tissutale (assorbimento atomico), cisteina, glutatione ridotto/ossidato (HPLC), malondialdeide (fluorimetria); e, parallelamente, l'istologia con la proliferazione epatocellulare (anticorpo monoclonale Ki67) e l'indice apoptotico (ISEL). I livelli di ferritina e di ferro non differiscono tra i pazienti con EC ed HCV, anche se entrambi risultano significativamente più elevati rispetto ai pazienti con HBV (p<0,05). La malondialdeide, e quindi la perossidazione lipidica, è significativamente più elevata nei pazienti con EC e con HCV rispetto a quelli con epatite cronica HBV (p<0,0001 e p<0,05) e correla con il ferro tissutale (r=0,597, p<0,0001) e la ferritina sierica (r=0,437, p<0,05). I livelli di glutatione sono significativamente inferiori nei pazienti con EC rispetto a quelli riscontrati in pazienti con HCV ed HBV (p<0,05), mentre la cisteina risulta più elevata (p<0,05). L'indice apoptotico è leggermente più basso nei pazienti con EC, con apoptosi più frequentemente evidenziabile nell'area centrolobulare, e meno epatociti proliferanti, sia complessivamente (p<0,02) che nelle due differenti aree. In conclusione, quindi, questo studio conferma che il consumo cronico di alcol: induce danno perossidativo più rilevante, correlato con l'accumulo di ferro tissutale; riduce le difese anti-ossidanti, abbassando la disponibilità di glutatione epatico; induce un accumulo di cisteina, precursore/metabolita del glutatione a livello epatico, probabilmente per induzione della gGT; correla con una meno evidente e differente distribuzione della proliferazione ed apoptosi rispetto a quanto riscontrato nel danno virale. Questi risultati possono spiegare il diverso tipo di cirrosi che deriva dal danno epatico alcolico ed il più basso rischio di sviluppo di cancro.

Proliferazione epatocellulare ed apoptosi in relazione al danno ossidativo nelle epatopatie alcol-correlate

CARDIN, ROMILDA;BURRA, PATRIZIA;FARINATI, FABIO
2001

Abstract

Nelle patologie alcol-correlate, la produzione di radicali liberi può svolgere un ruolo importante nella patogenesi del danno epatico ed influenzare il turnover cellulare. Lo scopo di questo studio è stato di correlare i livelli di perossidazione lipidica, delle difese anti-ossidanti e del metabolismo del ferro con i processi di citoproliferazione ed apoptosi riscontrati in pazienti con epatopatia alcolica, e di paragonarli con quelli ottenuti in pazienti con epatopatie virali. Nei 55 pazienti studiati, suddivisi in 10 con epatopatia alcolica (EC), 34 con epatite cronica HCV-correlata (HCV) ed 11 con epatite cronica HBV-correlata (HBV) sono stati studiati i livelli di: ferritina sierica, ferro tissutale (assorbimento atomico), cisteina, glutatione ridotto/ossidato (HPLC), malondialdeide (fluorimetria); e, parallelamente, l'istologia con la proliferazione epatocellulare (anticorpo monoclonale Ki67) e l'indice apoptotico (ISEL). I livelli di ferritina e di ferro non differiscono tra i pazienti con EC ed HCV, anche se entrambi risultano significativamente più elevati rispetto ai pazienti con HBV (p<0,05). La malondialdeide, e quindi la perossidazione lipidica, è significativamente più elevata nei pazienti con EC e con HCV rispetto a quelli con epatite cronica HBV (p<0,0001 e p<0,05) e correla con il ferro tissutale (r=0,597, p<0,0001) e la ferritina sierica (r=0,437, p<0,05). I livelli di glutatione sono significativamente inferiori nei pazienti con EC rispetto a quelli riscontrati in pazienti con HCV ed HBV (p<0,05), mentre la cisteina risulta più elevata (p<0,05). L'indice apoptotico è leggermente più basso nei pazienti con EC, con apoptosi più frequentemente evidenziabile nell'area centrolobulare, e meno epatociti proliferanti, sia complessivamente (p<0,02) che nelle due differenti aree. In conclusione, quindi, questo studio conferma che il consumo cronico di alcol: induce danno perossidativo più rilevante, correlato con l'accumulo di ferro tissutale; riduce le difese anti-ossidanti, abbassando la disponibilità di glutatione epatico; induce un accumulo di cisteina, precursore/metabolita del glutatione a livello epatico, probabilmente per induzione della gGT; correla con una meno evidente e differente distribuzione della proliferazione ed apoptosi rispetto a quanto riscontrato nel danno virale. Questi risultati possono spiegare il diverso tipo di cirrosi che deriva dal danno epatico alcolico ed il più basso rischio di sviluppo di cancro.
2001
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/1334115
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