Nel § 49 del Causa Dei (1710) Leibniz sostiene che Cristo è la principale ragione della scelta divina del mondo esistente. Il saggio propone un’interpretazione di tale tesi alla luce dei suoi antecedenti nella teodicea di Malebranche e nella “scolastica barocca”, mostrando come essa risponda all’esigenza metafisica di una finalità nella ragione ultima delle cose: Cristo è concepito da Leibniz come parte di ciò che costituisce la bontà intrinseca del mondo scelto da Dio, l’opera in cui l’universo, come tutto di natura e sopranatura, raggiunge il proprio compimento. Nella parte conclusiva del saggio è brevemente sviluppata l’analogia suggerita da Leibniz tra la comprensione di una rappresentazione anamorfica e quella delle “imperfezioni” del mondo creato.
Cristo come "maxima ratio" del mondo in Leibniz
TOMASI, GABRIELE
2011
Abstract
Nel § 49 del Causa Dei (1710) Leibniz sostiene che Cristo è la principale ragione della scelta divina del mondo esistente. Il saggio propone un’interpretazione di tale tesi alla luce dei suoi antecedenti nella teodicea di Malebranche e nella “scolastica barocca”, mostrando come essa risponda all’esigenza metafisica di una finalità nella ragione ultima delle cose: Cristo è concepito da Leibniz come parte di ciò che costituisce la bontà intrinseca del mondo scelto da Dio, l’opera in cui l’universo, come tutto di natura e sopranatura, raggiunge il proprio compimento. Nella parte conclusiva del saggio è brevemente sviluppata l’analogia suggerita da Leibniz tra la comprensione di una rappresentazione anamorfica e quella delle “imperfezioni” del mondo creato.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.