Il volume propone una ricostruzione teorico-sistematica del diritto alla protezione dei dati personali, con l’obiettivo di superare l’approccio tradizionale che lo interpreta come diritto individuale di libertà o strumento di autodeterminazione negoziale. In una società segnata dalla pervasività tecnologica, dall’interconnessione dei sistemi informativi e dal potere concentrato delle piattaforme digitali, l’autore individua la necessità di una rilettura della data protection in chiave sociale, fondata sui principi di solidarietà e di eguaglianza sostanziale sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione. La prima parte dell’opera analizza la genesi e l’evoluzione del diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati, delineando la progressiva trasformazione di un diritto originariamente concepito in chiave individualistica e proprietaria in un istituto destinato a incidere profondamente sull’organizzazione sociale e democratica. L’analisi delle fonti normative, dal diritto statunitense al contesto europeo e nazionale, mostra come la crescente complessità tecnologica abbia reso inadeguata la tradizionale struttura del consenso informato, evidenziando la fragilità dell’autonomia individuale nell’ambiente digitale. Una seconda sezione è dedicata alla disciplina del trattamento dei dati personali e ai soggetti coinvolti, con particolare attenzione ai principi di liceità, trasparenza e accountability. L’autore sottolinea la crisi della centralità del consenso e la necessità di integrare criteri oggettivi di responsabilità e strumenti di gestione del rischio privacy idonei a garantire una tutela effettiva anche per i soggetti vulnerabili. La parte successiva approfondisce la natura e la funzione della responsabilità da illecito trattamento, ricostruendo l’impianto del GDPR come sistema autonomo e uniforme di imputazione secondo il rischio. L’analisi della giurisprudenza e della dottrina evidenzia l’evoluzione del danno risarcibile e la progressiva emersione di rimedi collettivi, funzionali alla protezione di interessi meta-individuali e diffusi. Nella parte conclusiva, l’autore elabora una proposta di riconcettualizzazione del diritto alla protezione dei dati come diritto sociale. In questa prospettiva, la protezione dei dati personali non si limita a preservare la sfera privata dell’individuo, ma diventa strumento di inclusione informativa, partecipazione consapevole e cittadinanza digitale. Il diritto ai dati è così inteso quale condizione di effettività dell’eguaglianza sostanziale e di redistribuzione del potere informativo nella società dei dati. La monografia, muovendo da un solido impianto teorico e ricostruttivo, delinea un mutamento di paradigma che colloca la protezione dei dati personali nel cuore della democrazia contemporanea, come presidio di dignità, solidarietà e giustizia sociale nell’ecosistema digitale.

La protezione dei dati personali tra individuo e società

Giovanni Calabrese
2025

Abstract

Il volume propone una ricostruzione teorico-sistematica del diritto alla protezione dei dati personali, con l’obiettivo di superare l’approccio tradizionale che lo interpreta come diritto individuale di libertà o strumento di autodeterminazione negoziale. In una società segnata dalla pervasività tecnologica, dall’interconnessione dei sistemi informativi e dal potere concentrato delle piattaforme digitali, l’autore individua la necessità di una rilettura della data protection in chiave sociale, fondata sui principi di solidarietà e di eguaglianza sostanziale sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione. La prima parte dell’opera analizza la genesi e l’evoluzione del diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati, delineando la progressiva trasformazione di un diritto originariamente concepito in chiave individualistica e proprietaria in un istituto destinato a incidere profondamente sull’organizzazione sociale e democratica. L’analisi delle fonti normative, dal diritto statunitense al contesto europeo e nazionale, mostra come la crescente complessità tecnologica abbia reso inadeguata la tradizionale struttura del consenso informato, evidenziando la fragilità dell’autonomia individuale nell’ambiente digitale. Una seconda sezione è dedicata alla disciplina del trattamento dei dati personali e ai soggetti coinvolti, con particolare attenzione ai principi di liceità, trasparenza e accountability. L’autore sottolinea la crisi della centralità del consenso e la necessità di integrare criteri oggettivi di responsabilità e strumenti di gestione del rischio privacy idonei a garantire una tutela effettiva anche per i soggetti vulnerabili. La parte successiva approfondisce la natura e la funzione della responsabilità da illecito trattamento, ricostruendo l’impianto del GDPR come sistema autonomo e uniforme di imputazione secondo il rischio. L’analisi della giurisprudenza e della dottrina evidenzia l’evoluzione del danno risarcibile e la progressiva emersione di rimedi collettivi, funzionali alla protezione di interessi meta-individuali e diffusi. Nella parte conclusiva, l’autore elabora una proposta di riconcettualizzazione del diritto alla protezione dei dati come diritto sociale. In questa prospettiva, la protezione dei dati personali non si limita a preservare la sfera privata dell’individuo, ma diventa strumento di inclusione informativa, partecipazione consapevole e cittadinanza digitale. Il diritto ai dati è così inteso quale condizione di effettività dell’eguaglianza sostanziale e di redistribuzione del potere informativo nella società dei dati. La monografia, muovendo da un solido impianto teorico e ricostruttivo, delinea un mutamento di paradigma che colloca la protezione dei dati personali nel cuore della democrazia contemporanea, come presidio di dignità, solidarietà e giustizia sociale nell’ecosistema digitale.
2025
9788828878483
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