Un dotto frate domenicano incappato, nella Roma di Pio IV, in un processo d’Inquisizione. Un intero ordine religioso coinvolto, all’aprirsi del Seicento, in uno scontro di risonanza europea tra poteri ecclesiastici e civili. Una congregazione benedettina alle prese con la faticosa definizione, lungo l’arco dell’età moderna, della propria fisionomia culturale, tra le opposte suggestioni dell’eremitismo e della vita monastica. Un dibattito tra censori membri dell’ordine dei predicatori che, nel clima dell’erudizione settecentesca, si interrogano riguardo alle procedure del vaglio ecclesiastico sui testi, prima che la battaglia della Chiesa contro i Lumi li sospinga su posizioni di rigida resistenza alle novità del secolo. Sono le figure e le tematiche poste in primo piano nelle ricerche confluite in questo volume, che si addentra in una fase della storia di ordini e congregazioni compresa tra la crisi religiosa del Cinquecento e l’affermarsi, dopo la svolta di metà Settecento, delle politiche giurisdizionalistiche statali. Durante questo periodo per molti versi centrale le «repubbliche regolari», sottoposte a più stretto controllo da parte dei pontefici, videro confermati i loro privilegi e il ruolo negli assetti della Chiesa romana e rafforzarono insieme – tra ricorrenti conflitti – il radicamento nella società e nell’organizzazione culturale degli Stati italiani. La ricostruzione di una serie di vicende e di esperienze relative a individui, gruppi, singoli ordini consente di mettere a fuoco alcuni passaggi cruciali che marcarono l’ultima stagione di capillare presenza della rete conventuale e monastica negli spazi politici della penisola, destinata a contribuire alle peculiarità del cattolicesimo italiano.
«Repubbliche regolari». Ordini religiosi, cultura, politica nell’Italia moderna
Antonella Barzazi
2025
Abstract
Un dotto frate domenicano incappato, nella Roma di Pio IV, in un processo d’Inquisizione. Un intero ordine religioso coinvolto, all’aprirsi del Seicento, in uno scontro di risonanza europea tra poteri ecclesiastici e civili. Una congregazione benedettina alle prese con la faticosa definizione, lungo l’arco dell’età moderna, della propria fisionomia culturale, tra le opposte suggestioni dell’eremitismo e della vita monastica. Un dibattito tra censori membri dell’ordine dei predicatori che, nel clima dell’erudizione settecentesca, si interrogano riguardo alle procedure del vaglio ecclesiastico sui testi, prima che la battaglia della Chiesa contro i Lumi li sospinga su posizioni di rigida resistenza alle novità del secolo. Sono le figure e le tematiche poste in primo piano nelle ricerche confluite in questo volume, che si addentra in una fase della storia di ordini e congregazioni compresa tra la crisi religiosa del Cinquecento e l’affermarsi, dopo la svolta di metà Settecento, delle politiche giurisdizionalistiche statali. Durante questo periodo per molti versi centrale le «repubbliche regolari», sottoposte a più stretto controllo da parte dei pontefici, videro confermati i loro privilegi e il ruolo negli assetti della Chiesa romana e rafforzarono insieme – tra ricorrenti conflitti – il radicamento nella società e nell’organizzazione culturale degli Stati italiani. La ricostruzione di una serie di vicende e di esperienze relative a individui, gruppi, singoli ordini consente di mettere a fuoco alcuni passaggi cruciali che marcarono l’ultima stagione di capillare presenza della rete conventuale e monastica negli spazi politici della penisola, destinata a contribuire alle peculiarità del cattolicesimo italiano.Pubblicazioni consigliate
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